Amicizia e solidarietà per Mario Balotelli
Numerose le reazioni di sdegno nell’Italia ebraica a seguito delle ultime deliranti affermazioni apparse sul web riguardo alla visita ad Auschwitz del calciatore Mario Balotelli. “L’ennesimo indegno attacco razzista e antisemita contro il nazionale italiano Mario Balotelli, che durante la visita al lager nazista di Auschwitz ha detto di avere una nonna ebrea – afferma Leone Paserman, presidente della Fondazione Museo della Shoah di Roma – mi induce a uscire dal riserbo che ho sempre mantenuto non volendo contribuire ad alimentare una polemica che poi finisce solo col dare maggior risalto agli insulti”. Nella durissima nota diffusa da Paserman si indica la visita di mercoledì scorso come momento fondamentale per la trasmissione del valore della Memoria a milioni di giovani. “Il rilievo mediatico che ha avuto la visita con la partecipazione commossa di tutti i nostri campioni del calcio – scrive – credo che valga più di tutti i “giorni della Memoria”, che celebriamo da dieci anni il 27 gennaio, per ricordare l’obbrobrio della deportazione e dello sterminio di milioni di nostri concittadini europei, promosso per seguire un mito di superiorità razziale, falso e pagano, contro tutti i negazionismi”. Nel testo un riferimento anche al fenomeno del razzismo negli stadi (“diffuso da tempo ma non per questo tollerabile”) e agli sforzi finora inconcludenti per debellarlo anche, a dire di Paserman, per la mancata determinazione della dirigenze delle squadre di calcio, “troppo spesso succube dei ricatti delle tifoserie delle curve”.
“A nome di tutta la Fondazione del Museo della Shoah – si conclude la nota – rivolgo un appello per un intervento immediato e fattivo perché tali siti vengano definitivamente chiusi e si applichi la legge nei confronti dei suoi promotori”.
Ad intervenire, tra gli altri, anche il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici. “Faccio appello agli Azzurri in ritiro – ha detto – affinché dicano qualche cosa su questo grave fatto e anche al presidente della Federcalcio Giancarlo Abete a non far mancare la sua voce. A Mario Balotelli diciamo di reagire a questo schifo rispondendo da par suo sul campo e lo abbracciamo”. Secondo gli animatori dei siti dell’odio, aggiunge Pacifici – “Balotelli non solo è negro, è pure ebreo e quindi se ne deve andare a giocare nella nazionale di Israele. A questo punto non può esserci solo la reazione del mondo ebraico e la solidarietà nei suoi confronti. È giunto il momento di far comprendere che le battaglie di civiltà e di convivenza sono un valore comune”. Per questo il leader degli ebrei romani ha rivolto un appello pubblico affinché “la battaglia per poter oscurare siti registrati in paesi le cui leggi consentono ‘liberta’ di opinione’ sia non solo della Comunità ebraica”. L’intervento si conclude con un augurio: “Aspettiamo Balottelli a fine campionati europei nelle nostre istituzioni, lo abbracciamo e insieme a lui gridiamo: ‘Forza azzurri'”.
Sdegno anche Daniele Nahum, vicepresidente della Comunità ebraica di Milano, che annuncia il prossimo invito del centravanti della Nazionale in Comunità “per dare un segnale all’Italia”. “Questo è un caso molto grave – ha sottolineato – perché Balotelli è un personaggio che rappresenta il nostro paese multietnico e multiculturale. Va applicata la legge Mancino”. A seguire un appello alle istituzioni: “Chiudete il sito, consegnate i responsabili alla giustizia, questo caso sta diventando imbarazzante anche perché fomenta l’odio razziale in un momento in cui si stanno intensificando i casi di antisemitismo”.