Calev…

Nella parashà di questa settimana l’intero popolo ebraico viene punito per il peccato degli esploratori. Da questa punizione viene escluso Calev perché “aveva uno spirito diverso”. A che cosa si riferisce la Torà? Calev è l’unico degli esploratori che afferma che si può entrare in Terra d’Israele e conquistare la terra. Calev però non contesta le affermazioni degli altri (cioè che è una terra abitata da giganti, impossibile da conquistare e che divora i suoi abitanti) ma propone una visione diversa. La terra era stata conquistata perché Dio l’ha promesso. Calev, davanti a una visione pseudo-realista degli esploratori, propone un’altra visione della realtà, quella della emunà (fede, fiducia, capacità di andare al di là della realtà contingente). La visione “non realista” di Calev si rivelerà molto più reale di quella degli esploratori. Calev entrerà in Eretz Israel ed erediterà la terra. Il messaggio della Torà è che non si può concepire il popolo ebraico e la sua storia prescindendo dalla emunà.

Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano