L’impegno dei leader per l’Europa del futuro

“Riconoscendo l’esistenza di valori comuni condivisi, come solidarietà tra le varie organizzazioni e comunità ebraiche, responsabilità, democrazia, trasparenza e reciproca accettazione (…) ci impegniamo a promuovere questi valori, a rafforzare la cooperazione, e la comunicazione, a favorire la formazione di nuovi leader, a lavorare per una cittadinanza europea impegnata e consapevole, a rimanere aperti alle organizzazioni che si riconoscono in questi principi”. Questa l’essenza della Dichiarazione di Barcellona, il documento che ha rappresentato il cuore del Meetings of Presidents organizzato negli scorsi giorni nel capoluogo catalano dall’European Council of Jewish Communities e dall’American Joint Distribution Committee. Un’occasione di confronto su tanti temi legati alla gestione delle Comunità ebraiche europee, per condividere problemi, soluzioni, proposte per il futuro. Accolti nella splendida cornice di Palacio de la Generalitat la residenza del presidente della Catalogna Artur Mas, i leader ebraici hanno in seguito avuto occasione di partecipare a vari incontri dedicati a temi specifici (dal ruolo di donne e giovani nella politica comunitaria al calo demografico, dalla solidarietà in tempo di crisi al fund raising), ma anche di lavorare ad alcuni passaggi formali fondamentali in un’organizzazione che si propone di fare della trasparenza uno dei requisiti imprescindibili della sua attività, come l’approvazione del bilancio. E poi naturalmente Barcellona ha offerto l’opportunità di stare insieme, di condividere l’atmosfera di Shabbat, di raccontarsi le esperienze dei vari paesi di provenienza.
“Penso che il fatto che tante organizzazioni e comunità ebraiche differenti si ritrovino a lavorare condividendo una piattaforma di rispetto reciproco, trasparenza e collaborazione rappresenti un segnale molto positivo e importante” il commento di Simone Mortara, delegato ECJC dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e membro del Consiglio direttivo.
Uno dei punti chiave trattati a Barcellona è stato quello dell’innovazione delle attività per le comunità, e delle ricette per riuscire ad aumentare la partecipazione delle persone. A questo proposito, Diego Ornique, direttore del JDC per Ungheria, Bulgaria e paesi dell’Ex Jugoslavia, ha sottolineato come molti modelli vincenti siano arrivati non dall’interno delle Comunità stesse, ma si siano sviluppati nell’ambito di progetti specifici spesso sostenuti da fondazioni, come il Limmud e ha invitato quindi le Comunità a ripensare il proprio modo di agire, non più dettando l’agenda delle attività, ma raccogliendo gli spunti dei tanti soggetti attorno ad esse.
Per la delegazione italiana, hanno partecipato anche il consigliere UCEI Claudia De Benedetti, intervenuta nel panel sulla leadership al femminile, Arturo Tedeschi, che ha ricevuto la presidenza della commissione per l’educazione, il presidente della Comunità ebraica di Parma Giorgio Yehuda Giavarini, Cobi Benatoff, neoeletto consigliere UCEI, già presidente dell’ECJC, che è stato protagonista del European Jewish Leadership Awards 2012 insieme al presidente del Congresso ebraico Moshe Kantor e al direttore del JDC in Europa e America Latina Alberto Senderey.
Presentato anche il nuovo logo per l’ECJC: vincitore del concorso lanciato alcuni mesi fa il giovane greco Eric Kouni, capace di richiamare nella sua proposta la stella di David al pari delle stelle europee che tradizionalmente simboleggiano gli Stati membri. Un bell’auspicio per l’Europa del futuro.

Rossella Tercatin – twitter @rtercatinmoked