Stop dei giudici all’ufficiale giudiziario contro Caldarola

L’ufficiale giudiziario ha dovuto tornare sui suoi passi lasciando il campo a mani vuote e il minacciato pignoramento non ha potuto avere luogo. Presentatosi a casa dei giornalisti Peppino Caldarola e Antonio Polito per reclamare la provvisionale fissata dai giudici di primo grado nella causa intentata ai loro danni dal vignettista Vauro Senesi, ha dovuto prendere atto che nel frattempo era intervenuta una decisione della Corte d’appello che considerava non giustificata la decisione dei magistrati di primo grado. Solo dalla sentenza di secondo grado, di conseguenza, ci si potranno attendere novità.
Gli antefatti sono noti: alla vigilia del voto per le politiche del 2008 il disegnatore Vauro Senesi, nel corso della trasmissione Annozero, mostra una vignetta pubblicata sul quotidiano Il Manifesto che raffigura fra l’altro l’onorevole Fiamma Nirenstein col naso adunco e la stella di Davide cucita sul petto identificandola e dileggiandola in quanto ebrea. Senesi intitola il suo schizzo ‘Mostri elettorali’. Ai molti che lo accusavano di razzismo e antisemitismo l’autore ha poi risposto di aver voluto denunciare l’incompatibilità elettorale dell’ebrea Nirenstein (poi eletta nelle liste del Pdl) con altri candidati del suo stesso schieramento appartenenti al mondo della destra politica. Passano alcuni mesi e il giornalista ed ex deputato di centrosinistra Peppino Caldarola, sulle colonne del Riformista, in un articolo di taglio satirico dedicato alla trasmissione di Santoro pubblica un deciso attacco al comportamento di Vauro. Senesi querela per diffamazione Caldarola e il direttore del Riformista Antonio Polito e i due giornalisti sono condannati in primo grado con una sentenza che prevede anche un pesante risarcimento economico.
Senza attendere gli esiti del processo di secondo grado Vauro cerca di ottenere il pagamento del risarcimento, ma la missione dell’Ufficiale giudiziario si conclude con un nulla di fatto.
“Diciamo che voleva farsi le vacanze a nostre spese e che gli è andata male” spiega Caldarola ai lettori de l’Unione informa. Il tono è scanzonato ma l’amarezza per il comportamento di Senesi traspare chiaramente dalle sue parole. “È già di per sé grave che Vauro abbia trasformato una contesa tra colleghi in una contesa giudiziaria – dice – ma arrivare a un tentativo di pignoramento è davvero il massimo. Forse si è dimenticato dei principi e dei valori che regolano la nostra professione e in particolare i rapporti tra giornalisti”.
Consumato questo ultimo passaggio l’attesa è adesso per il pronunciamento di appello quando i magistrati dovranno decidere se rivedere la sentenza di primo grado dando ragione allo stesso pubblico ministero del tribunale, che si era precedentemente espresso per l’assoluzione di entrambi gli imputati.

a.s – twitter @asmulevichmoked