Roma-Teheran. Sola andata
Sbagliano decisamente coloro che sostengono che la crisi economica abbia alimentato in Italia, meno che da altre parti, il fenomeno dell’estremismo. A confermarlo, dicono, è Beppe Grillo, che in realtà sarebbe solo un comico che non fa ridere, salito sul cavallo dell’antipolitica. A smentire questa tesi ci ha pensato lui stesso. Prima con una frase sulla mafia, poi con l’intervista rilasciata a un quotidiano israeliano in cui difendeva il regime degli ayatollah iraniani e dove sosteneva che Bin Laden era in realtà tradotto male dall’agenzia del Mossad. Il delirio di un folle, che nulla ha da invidiare ad Alba Dorata o a Marine Le Pen. Una possibile soluzione potrebbe essere quella di offrire a Grillo e compagni un viaggio nei luoghi che propongono come modello; chissà che certi monologhi nelle piazze di Teheran o Damasco non vengano apprezzati e che il “buon” Beppe tra un caffè con Ahmadinejad e un aperitivo con Bashar Al Assad non decida di rimanere là. Per la gioia sua, ma soprattutto nostra.
Daniel Funaro, studente