Aiutare, nonostante tutto

Diceva Golda Meir che la pace arriverà quando gli arabi ameranno i loro figli più di quanto non odino noi. Lo stesso principio si potrebbe applicare agli abitanti delle zone terremotate che hanno protestato per l’aiuto offerto dallo Stato d’Israele. Le strutture costruite da Israele saranno infatti utilizzate come nursery, in modo da permettere alle mamme e ai neonati di poter usufruire di uno spazio dove poter ricevere assistenza dopo il parto e nei mesi successivi. Eppure per qualcuno l’odio nei confronti d’Israele viene prima di tutto e sarebbe pronto a rinunciare al benessere dei propri figli pur di andare contro allo Stato ebraico. Una follia antisemita che non ci stupisce, ma che non deve certo indurre Israele a smettere di far del bene. Aiutando le popolazioni in difficoltà in ogni parte del mondo e offrendo a noi, ebrei nella Diaspora, un’altra occasione per esser orgogliosi dello Stato ebraico.

Daniel Funaro, studente – twitter @danielfunaro