Redazione aperta – Il tempo di guardare al presente

La prima settimana di Redazione aperta inizia all’insegna di due capisaldi del vivere umano: il passato e il futuro. Una danza delle ore graziosa e stimolante che incornicia una giornata ricca di eventi. La mattinata si potrebbe intitolare tranquillamente ‘Redazione aperta on air’. I ragazzi infatti hanno la possibilità di partecipare a un programma radiofonico per la Rai di Trieste. Opportunità resa possibile grazie alla gentile e ospitale Biancastella Zanini. Una donna di tempra che conduce il programma sul novecento e non esclude nel suo curriculum la professione di regista televisiva ed ex professoressa universitaria di letteratura italiana. A farle da spalla il simpatico e competente regista Rudy che si presta a spiegare i segreti del mestiere dei tecnici radiofonici. I ragazzi rispondono con entusiasmo alle domande della presentatrice che vertono sulla identità e il futuro degli ebrei in Italia. Speranze, riflessioni, intimi pensieri si confondono in un vortice di ricordi e prospettive, orgoglio e aneddoti sulle intricate famiglie ebraiche dei protagonisti. Biancastella offre poi un piccolo tour nella sede Rai triestina divisa con i colleghi sloveni. “La radio slovena va in onda in radio dodici ore e mezza, noi solo quattro. Per continuare dobbiamo aggrapparci a loro” aggiunge. Le sale hanno un tocco d’antan con pianoforti disseminati in ogni stanza e strumenti per riprodurre effetti come lo scalpiccio o le porte che si chiudono. Pur soppiantata da mezzi di comunicazione più aggressivi, la radio mantiene il suo fascino incontrastato: una calda voce che si spande e accompagna la quotidianità, senza invadere ma facendo evadere l’ascoltatore. La seconda parte della giornata prevede uno spostamento regionale. La redazione itinerante giunge a Cividale, in Friuli. La meravigliosa cittadina con viottole di pietra e paesaggi verde sgargiante è la cornice perfetta per un doloroso tuffo nel passato. Il Mittelfest 2012 ospita lo spettacolo “Siamo una sola carne con la notte”, unendo armonicamente musica, immagini e la poesia di Paul Celan. Interpretato da Emanuele Carucci Viterbi che, con toccante emozione, ci regala gli sprazzi di questo ‘amore tra le macerie’ tra oro e oblio. La musica è di Franco Feruglio e i testi critici di Luigi Reitani. Un lunedì in bilico tra passato e futuro, tra giovani e macerie. Per dirla alla Celan ‘è tempo che la pietra accetti di fiorire’. È tempo di guardare al presente.

Rachel Silvera twitter @RachelSilvera2