Redazione aperta – Rav Di Segni “Le parole, i valori”

Proseguono gli incontri per i ragazzi di Redazione aperta. Nel famoso Caffè San Marco di Trieste, il confronto con il giornalista Pietro Spirito del quotidiano Il Piccolo. Pietro, appassionato di montagna e proficuo scrittore, racconta l’ambiente intorno a Trieste, che stupisce per le profonde differenze tra zone molto vicine tra loro. Basta fare pochi chilometri per passare dal mare del golfo alla selvaggia val Rosandra, meta di fondamentale importanza per gli escursionisti triestini, che per via della sua particolare posizione possiede al suo interno molteplici climi e paesaggi che variano da un tipico modello di valle alpina a quello di una valle sudamericana. Pietro cha poi parlato del giornale Il Piccolo, da un lato fortemente legato alla città di Trieste e al suo bacino di utenza e dall’altro coinvolto nella crisi identitaria che molti giornali devono affrontare nell’era delle telecomunicazione e dell’informazione veloce, nella quale le notizie, in assenza di un mediatore riconosciuto dallo Stato, finiscono per rivolgersi a tutti e a nessuno perdendo di significato nella totale assenza di responsabilità di chi scrive. Alla scuola ebraica di Trieste, la giornata è proseguita con la lezione del rabbino capo della Comunità di Roma Riccardo Di Segni, ospite abituale di Redazione aperta, accompagnato dall’assessore al Culto dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Settimio Pavoncello. Presenti tra gli altri anche il presidente della Comunità di Trieste Alessandro Salonichio, e i consiglieri Jacov Belleli e Nathan Israel. Il filo conduttore dell’incontro, la raccolta dell’Otto per mille e la capacità della minoranza ebraica di dialogare con la società. Al centro del discorso del rav, la capacità dell’ebraismo italiano di porsi come entità valoriale meno sviluppata rispetto alle altre comunità europee, con un particolare riferimento a quella inglese. Un secondo spunto di riflessione durante il dibattito anche la tendenza a presentare l’ebraismo italiano come popolo della memoria, una voce da ascoltare esclusivamente sui temi dell’antisemitismo e della Shoah. Rav Di Segni ha espresso la sua opinione sul ruolo che la stampa ebraica potrebbero avere nella formazione di una nuova visione dell’ebraismo italiano, evidenziando i problemi che si incontrano nel coniugare l’informazione sulle dinamiche intercomunitarie e l’immagine che il pubblico esterno recepisce. Dopo la lezione rav Di Segni e Settimio Pavoncello hanno visitato la sinagoga di Trieste, che ha da poco festeggiato il centenario. Gli appuntamenti di Redazione aperta sono proseguiti a Venezia, città con la conferenza stampa per la tredicesima edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica.

Gadi Piperno Corcos