Londra – La favola olimpica di Pape Konatè
Ci sono tanti modi per iniziare una favola. Pape Moussa Konaté, 19 anni appena compiuti, ha deciso di farlo a suon di goal. E ha scelto un sipario niente male: i Giochi Olimpici di Londra. Dopo due giorni di gare è suo infatti il nome in testa al tabellino dei marcatori della competizione a cinque cerchi: tre reti, di cui una nell’incontro d’esordio pareggiato in extremis dal Senegal contro i padroni di casa dell’Inghilterra e altri due ieri sera che hanno permesso ai nuovi leoni d’Africa di sopravanzare in scioltezza l’Uruguay dei vari Tabarez e Cavani. E così a Tel Aviv gongolano. Sì, perché nel nuovo Maccabi in salsa blaugrana che sta prendendo forma in queste settimane con Yordi Cruyff dietro la scrivania e Oscar Garcia in panchina Konatè sarà – calciomercato e folli offerte estive permettendo – uno dei grandi protagonisti.
Il merito di averlo portato in Ligat ha’al va riconosciuto al precedente staff tecnico che sul bomber di Dakar aveva deciso di investire la scorsa estate prelevandolo dai semisconosciuti Toure Kunda de Mbour. Decisamente positivi i suoi primi dodici mesi israeliani con 29 presenze e cinque reti – alcune di pregevole fattura – all’attivo. Resta comunque il fatto che all’appuntamento olimpico Pape c’è arrivato da Signor Nessuno (o quasi) e adesso invece ‘rischia’ clamorosamente di uscirne da pezzo pregiato nel mirino dei migliori osservatori e club d’Europa. Soprattutto se il Senegal riuscirà ad andare avanti nel percorso olimpico – il passaggio ai quarti di finale è quasi assicurato – e se il suo centravanti ancora tutto da scoprire riuscirà nuovamente a gonfiare la rete.
Esplosività fisica, resistenza e gran corsa, Konatè eccelle anche per capacità tecniche e visione di gioco. Chiedere per informazioni a Sebastien Coates (Liverpool) e Alexis Rolin (Nacional di Montevideo, ma nel mirino di Juve e Lazio), i suoi opponenti uruguagi, che ha fatto letteralmente ammattire dal primo all’ultimo minuto. La standing ovation tributatagli ieri sera dal pubblico del Wembley Stadium certifica probabilmente l’inizio di una nuova e ambiziosa fase della sua carriera.
Se partirà da Israele o altrove saranno tante circostanze a stabilirlo. Una cosa è però senz’altro sicura: a Tel Aviv, dove lo hanno blindato con un contratto quinquennale che scadrà nel 2016, non hanno alcuna intenzione di fare sconti. Chi vuole Konatè dovrà presentarsi con intenzioni (e assegni) molto seri.
a.s – twitter @asmulevichmoked