…rispetto
Non è difficile tenere un rapporto in verticale, con Chi dall’alto non rimprovera mai errori e manchevolezze; meno facile è rispettare invece il rapporto orizzontale, con chi ci sta di fronte. Così, accade spesso di imbattersi in osservanti rigorosi di regole e principi, ma raramente in osservanti del rispetto altrui. Una persona di riguardo, osservante e dotta, è ospite di Shabbat in casa di amici. Secondo tradizione familiare, dopo il kiddush il padre dà la sua berachà ai figli. L’ospite d’onore si porta allora davanti al capofamiglia, china il capo e gli chiede anche lui la berachà. La famiglia assiste sorpresa e il padrone di casa, un po’ imbarazzato, accorda. Una semplice richiesta diventa insegnamento: rispetto nei riguardi di chi ospita e riconoscimento dei ruoli, conferimento di onore di fronte alla famiglia, un atto umile che insegna a essere umili e a esprimere la propria gratitudine. E a tutti viene spontaneo pensare che sia questo il modo giusto di mettere in pratica la Torah su questa terra, e nutrono il sospetto che stia proprio qui la differenza fra un insegnante e un Maestro. Ma l’ospite è una persona particolare, non è solo un dotto osservante, è anche, ça va sans dire, una persona di estrema sensibilità ebraica. E l’onore va tutto a lui.
Dario Calimani, anglista