Tea for Two – Il nuovo repertorio di Chiara
Sullo scorso numero di Vanity Fair Chiara Iezzi confessava la sua intenzione di sposarsi, ovviamente con rito ebraico. “Chiara chi?”, “Hai presente Paola e Chiara, le due sorelle canterine?” “Ma la bionda o la mora?” “La bionda”. Certo fa un po’ strano pensare alla ragazza con lo Zohar in mano e che mangia kosher. Ma lei a differenza di tante very important person non scherza. Quella che per molti è stata la moda Madonna per cui bastava un rabbino di Beverly Hills e un braccialetto rosso contro il malocchio per Chiara è stata una nuova missione. Ed è davvero ammirabile, considerando che noi sbuffiamo quando shabbath d’estate finisce tardi. Studia con costanza, sa cosa è un Coen e non ha paura di parlare apertamente della sua conversione. Dovevo immaginarlo. Mi ha insegnato che amici come prima non vale più la pena e che a volte gli uomini sono dei grandi mascalzoni. Non ha avuto paura di autodefinirsi nuovamente distaccandosi dalla sua dolce consaguinea metà. Ricordo ancora quando con un pigiamino rosa assistevo alle sue performance al Festivalbar, razionalmente sapevo che era musica studiata a tavolino per essere orecchiabile. Ma scommetto che anche chi canta De Andrè e Gaber avrà cantato, fischiettato, mugulato almeno una volta ‘Vamos a bailar’. Allora Mazal Tov Chiara, magari sarai la prossima cantante guest star di qualche bat mitzvah chic milanese. Inizia a studiare il repertorio.
Rachel Silvera, studentessa – twitter@RachelSilvera2