Il mondo dello sport non dimentica
Grande commozione ieri sera al prestigioso Guildhall di Londra per la cerimonia di commemorazione delle undici vittime israeliane del terrorismo alle Olimpiadi di Monaco in occasione del quarantesimo anniversario della strage. Oltre un migliaio le persone che si sono strette attorno alle vedove Ankie Spitzer e Ilana Romano e a tutta la federazione israeliana presente nella capitale inglese con numerosi dirigenti e atleti.
L’appuntamento, organizzato dal Comitato Olimpico israeliano in collaborazione con l’ambasciata di Israele a Londra e con la comunità ebraica d’Inghilterra, ha chiamato a raccolta le principali cariche istituzionali del paese assieme ai massimi vertici dello sport mondiale. In primis il presidente del Comitato Olimpico Internazionale Jacque Rogge, cui la vedova Spitzer ha indirizzato accuse molto precise riguardo la mancata concessione di un minuto di silenzio in memoria degli undici caduti nel corso della cerimonia inaugurale dei Giochi (“il comportamento del CIO – ha detto – è stato vergognoso e non ha giustificazioni di alcun tipo”). Tra gli invitati anche il presidente del Maccabi Italia e consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Vittorio Pavoncello, cui è stato dato merito di essersi attivamente prodigato per sensibilizzare l’opinione pubblica italiana su questo tragico capitolo di storia olimpica. “Una commemorazione bellissima, intensa e struggente – racconta in procinto di affrontare il viaggio di ritorno a Roma – nel corso della quale gli israeliani hanno dimostrato di non aver paura di dire quello che pensano. Anche se non si è voluto tributare il minuto di silenzio è comunque motivo di orgoglio aver fatto sì che tutto il mondo abbia parlato di questa iniziativa evitando che su di essa potesse tristemente cadere il velo dell’oblio”.
Tra gli interventi più attesi quello del premier britannico David Cameron. “L’attentato di Monaco – ha spiegato – fu un crimine perpetrato non solo nei confronti di Israele e del popolo ebraico ma di tutta l’umanità. Un crimine che non possiamo dimenticare e che ricordiamo oggi in questa città che fu colpita dal terrore appena sette anni fa e che, patria del multiculturalismo e dell’incontro tra popoli, accoglie in questi giorni sportivi da ben 204 paesi”. Parole molto significative anche dal ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle. “Quel giorno – ha affermato – ad essere colpita fu l’intera famiglia olimpica. L’attentato di Monaco rappresentò un vile attacco ai valori di pace e armonia che da sempre contraddistinguono questa competizione. Saremo sempre al vostro fianco. La Germania non ha dimenticato e mai dimenticherà”.