Voci a confronto
Mentre lentamente si sgretola il regime di Assad (Battistini sul Corriere), gli occhi attenti a Israele sono puntati a Sud, al confine con Gaza e l’Egitto, dove l’altro ieri si è avuta un’azione terrorista fra le più complesse e coordinate. Un folto gruppo di terroristi, fornito di appoggio di artiglieria, ha assalito un posto di frontiera egiziano, ucciso sedici poliziotti, si è impadronito di due blindati e li ha diretti verso la frontiera israeliana, dove però è stato annientato “in un quarto d’ora” da Tzahal (sul compiacimento generale in Israele per l’azione dell’esercito si può leggere Federica Zoja su Avvenire). Mentre i militari e Morsi hanno indicato da subito la matrice terrorista dell’attacco (Giorgio sul Manifesto Marcelli su Avvenire) e Israele ammonisce l’Egitto a riprendere in mano la situazione (Meringolo sul Mattino), la Fratellanza musulmana che è al potere in Egitto si è inventata addiritturav una paternità del Mossad (notizia sul Sole), un po’ come gli iraniani hanno sostenuto che anche l’attentato di Burgas è stato fatto da Israele contro se stesso. Non si tratta di una facezia, ma del venire a galla del legame fra Hamas e Fratellanza, come spiega Fiamma Nirenstein sul Giornale. Da leggere a questo proposito anche l’articolo di Francesca Paci sulla Stampa.
Fra le altre notizie, interessante la storia, raccontata da Anna Foà sull’Osservatore romano della resistenza dei dentisti contro le leggi razziste e la persecuzione antiebraica, importante l’analisi dell’importanza di Israele nella battaglia delle presidenziali americane pubblicata sul Foglio, cui fa perfettamente riscontro l’attacco a Matt Romney dell’antisionista militante Roger Cohen, estimatore degli ajatollah iraniani e per l’occasione difensore della “primavera” araba pubblicato dallo Herald Tribune. Una breve su Repubblica ci fa sapere infine che nella sede olimpica tedesca c’è stato un ricordo degli atleti isralieani uccisi a Monaco dai terroristi palestinesi.
Ugo Volli