Una questione di spread
Le Olimpiadi di Londra dimostrano che se esiste uno spread tra noi e il resto del mondo non riguarda soltanto l’economia. Hanno ragione coloro che ritengono che la diminuzione del differenziale tra il valore dei titoli di Stato italiani e tedeschi sia una priorità, ma è pur vero che esiste un problema culturale, tutto italiano, che va affrontato al più presto possibile. I casi Pellegrini e Schwazer ne sono la prova. Il trattamento ricevuto dai due sportivi è l’emblema di un’italica abitudine dura a morire: quella di esaltare e osannare chi ha successo pronti, in men che non si dica, ad abbandonarlo al momento del suo fallimento. Così a Pechino la Pellegrini e Schwazer rappresentavano l’Italia migliore, quella che ci rende orgogliosi di essere italiani. Mentre oggi, dopo un Olimpiade non proprio esaltante per lei, e uno scandalo doping per lui, in tanti, anzi in troppi, si scagliano contro di loro, dimenticando quanto di buono fatto fin qui. Non si tratta di una rendita di posizione, ma della semplice presa di coscienze per gli italiani che gli insuccessi fanno parte della natura delle cose e che, soprattutto, non possono essere una condanna perpetua, quanto invece uno stimolo a migliorarsi. Una piccola rivoluzione culturale per l’Italia che, son sicuro, farebbe bene anche all’altro spread, quello economico, che tanto ci impaurisce.
Daniel Funaro, studente – twitter @danielfunaro