In cornice – Su due gambe

Il Padiglione di Arte Contemporanea, uno degli spazi pubblici più prestigiosi di Milano, dedica una mostra personale a Elad Lassry, trentacinquenne israeliano che vive negli Stati Uniti. Chi non ha voglia di dedicare qualche minuto di attenzione a ciascuna sua opera, ne uscirà con la sensazione di aver perso il proprio tempo, di aver visto un altro artista contemporaneo incomprensibile, o che le sue fotografie poteva scattarle chiunque. In questo caso cadrebbe nella trappola che gli ha teso l’artista: le sue immagini apparentemente ovvie, ma, a ben guardare, sono assurde. Il fenicottero appoggiato su un tavolo pare non aver niente da dire, se non fosse che poggia su due zampe e non su una come al solito, i riflessi dei gioielli-ciliegia nello specchio non sono affatto congruenti, la mano di uno dei tre fotomodelli fotografati è fuori dimensione e viene dal nulla. Lassry presenta immagini che ci paiono ovvie perché ripropongono lo stesso format e gli stessi soggetti che vediamo in pubblicità: ed è proprio il fatto che abbiamo bisogno di qualche minuto per accorgerci che sono ingannevoli, dimostra quanto siamo abituati a guardare e accettare le immagini senza nessuna analisi critica. Spesso si dice che l’arte contemporanea è difficile da capire; secondo Lassry- e non solo lui- il problema è invece che siamo abituati a guardare il mondo che ci circonda senza spirito critico e senza attenzione, e invece l’arte contemporanea richiede ambedue.

Daniele Liberanome, critico d’arte