…Breivik

La decisione del tribunale di Oslo di condannare a 21 anni di prigione Anders Breivik giudicandolo sano di mente è di grande significato e importanza. Come hanno sottolineato molti commentatori, e in particolare Adriano Sofri sulla Repubblica di sabato, il tribunale ha sancito un principio di responsabilità fondamentale per il mantenimento di ogni società civile. Ha stabilito che il male è opera dell’essere umano, non appartiene a un’entità metafisica, e corrisponde a delle scelte. Scelte che nel caso di Breivik, come nel caso di altri personaggi a lui simili della storia, sono rivendicate con un orgoglio che ci fa pensare alla follia ma che follia non è. Le riflessioni a cui questa terribile vicenda ci porta sono le stesse che ci sollecitano i grandi stermini della storia e i processi che ne sono seguiti in cui il tema del male e della sua responsabilità sono stati affrontati ed analizzati, e la sentenza con il suo castigo eseguita. Siamo di fronte, nel caso del tribunale di Oslo, a una vera prova di civiltà.

Anna Foa, storica