La sfida di Lech Lechà: cultura, memoria, valori

L’obiettivo è chiaro già a partire dal titolo della manifestazione: Lech Lechà, vai verso te stesso. Conto alla rovescia per l’inaugurazione di un nuovo grande appuntamento ebraico dedicato al Meridione d’Italia, recente teatro di un significativo risveglio in questa direttrice e adesso pronto a raccogliere una nuova appassionante sfida di cultura e incontro. Una settimana di eventi, dieci località coinvolte, diciannove conferenze, oltre 40 relatori tra scrittori, magistrati, politici, docenti universitari e giornalisti. Organizzato dalla Comunità ebraica di Napoli con il patrocinio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e promosso dall’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia, Lech Lechà si candida ad aprire ancora una volta porte di conoscenza in una terra che da sempre “ha una spina dorsale ebraica”, come osserva il musicista Francesco Lotoro, protagonista dell’attuale fermento ebraico meridionale e principale animatore del festival di cui è direttore artistico. Il via domenica 2 settembre in concomitanza con le celebrazioni della tredicesima edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica. Suddivisi in dieci filoni tematici che abbracciano vari aspetti di questa identità, dalla storia alla letteratura, dallo studio dei testi alla gastronomia – senza ovviamente dimenticare lo humour, argomento centrale della Giornata 2012 – gli incontri di Lech Lechà accompagneranno senza sosta il pubblico fino alla vigilia dello Shabbat, il giorno di riposo settimanale. “Lo sforzo di Francesco Lotoro e di sua moglie Grazia è stato straordinario. Grazie al loro impegno, alla preziosa consulenza del rav Scialom Bahbout e al coinvolgimento entusiastico delle istituzioni – spiega il presidente della Comunità ebraica partenopea Pier Luigi Campagnano – Lech Lechà è un appuntamento al quale ci stiamo avvicinando tutti quanti con grandi emozioni e aspettative. La Puglia è una terra che ha un significato particolare per gli ebrei italiani e ciò è sempre più agli occhi di tutti come già ribadito ad esempio durante il festival Negba organizzato in questi luoghi appena tre anni fa. Lech Lechà si propone di dare continuità a quella sfida con l’ambizione di diventare un punto di riferimento costante nel tempo”. Cuore della rassegna la città di Trani, località capofila della cultura ebraica italiana nel 2009 e luogo simbolo della ‘rinascita’ con le sale dell’antichissima sinagoga Scolanova nuovamente popolate di vita e tradizione nel solco di un impegno per la promozione dell’ebraismo e del dialogo interreligioso portato avanti dagli ebrei pugliesi che, afferma il rav Bahbout, rabbino capo di Napoli e del Meridione, è tale da poter cambiare la carta geografica dell’Italia ebraica. “Lech Lechà – afferma Lotoro – è un viaggio verso le proprie radici ebraiche che qui in Puglia tornano a ricrescere dopo cinque secoli di silenzio nel palcoscenico interculturale di Trani. Un viaggio dello spirito e della mente attraverso i tesori visibili e nascosti non soltanto dell’ebraismo ma delle altre culture sociali e religiose del bacino mediterraneo. Un viaggio verso sud, nello spirito del patriarca Abramo che, uscendo da Ur–Kasdim e arrivato in Terra d’Israele continuò il suo viaggio verso sud, verso un Mar Mediterraneo culla della cultura occidentale e rebus irrisolto di una coesistenza pacifica con il mondo ebraico. Oggi, come al momento della nascita, Giacobbe–Israèl ha nuovamente riafferrato il calcagno del fratello Esaù–Edom, progenitore delle genti italiche secondo la tradizione ebraica. Il Rinascimento ebraico della Puglia è iniziato”.

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