Qui Venezia – Cultura, vita, sorrisi aperti

Sala Montefiore gremita questa mattina a Venezia in occasione dell’apertura della tredicesima edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica ha che nella città lagunare la località capofila per il 2012. Molti gli ospiti autorevoli dal mondo della cultura e delle istituzioni che hanno raccolto l’invito della Comunità veneziana testimoniando con la loro presenza il valore di un’iniziativa che da sempre si propone di aprire ponti di conoscenza rivolti a tutta la società italiana. Tema di questa tredicesima edizione, come noto, l’umorismo ebraico nelle sue molte e complesse sfaccettature. A fare gli onori di casa il presidente della Comunità ebraica Amos Luzzatto, che si è detto soddisfatto e orgoglioso di accogliere tra gli altri, assieme al presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna e al vicepresidente Roberto Jarach, il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Francesco Profumo, il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri e il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni oltre a numerosi rappresentanti della Regione, della Provincia e della società civile. Presenti in sala anche l’addetto culturale dell’ambasciata israeliana in Italia Ofra Fahri e il rabbino capo Ghili Benyamin. “Venezia – ha spiegato Luzzatto – è un luogo intriso di storia ebraica. Una città e una comunità che, anche in virtù della loro particolare collocazione geografica, sono abituate a guardare al di là delle frontiere. Venezia è una finestra verso l’Europa che dobbiamo sempre tenere aperta”. Ricordato anche il cardinal Martini, un uomo di straordinaria levatura, ha sottolineato Luzzatto, “con cui ho avuto il piacere e l’onore di dialogare in più occasioni e che ci mancherà moltissimo”. A dare il via ufficiale alla Giornata il presidente UCEI Gattegna. “In genere – ha affermato nel suo intervento – l’umorismo ebraico è costituito da brevi storie, oserei dire da brani di letteratura, che sono fonti di riflessione e di sorrisi, a volte compiaciuti, a volte amari, più spesso agrodolci e questo è il motivo per il quale la scelta della commissione europea è caduta su questo tema. È il riconoscimento della dignità culturale di un vero e proprio genere letterario al quale gli ebrei hanno affidato una duplice funzione: discutere e interloquire tra loro e, al tempo stesso, comunicare a tutti, in maniera leggera e piacevole, ma non superficiale, fatti, principi e valori”. Il presidente dell’Unione ha anche rivolto un pensiero ‘particolarmente affettuoso e grato’ alle località che, pur colpite dal recente terremoto, “hanno ugualmente voluto confermare la loro partecipazione, proprio per dare un segnale netto di volontà di ripresa, di fiducia nel futuro e di sostegno alle proposte culturali”. Introdotto dal giornalista Paolo Navarro ha poi preso la parola il sindaco Orsoni, che ha evidenziato come celebrare la cultura ebraica significhi celebrare la cultura veneziana stessa, di cui la realtà ebraica è una componente “straordinaria” ed “essenziale”. Un concetto ribadito dal ministro Profumo, che ha inviato tutti i cittadini italiani ed europei a prendere parte a questa Giornata di incontro e conoscenza che rappresenta una data “importantissima per tutti noi”. Il ministro ha quindi ricordato le molte iniziative comuni portate avanti dalle istituzioni pubbliche ed ebraiche in un percorso di collaborazione che abbraccia numerosi ambiti e che ha dato finora risultati estremamente proficui. Un monito a non abbassare la guardia contro i fautori dell’odio e a combattere l’ignoranza con l’arma della cultura è arrivato invece dal ministro Cancellieri, che ha rafforzato il valore di questa affermazione ricordando la Tripoli fertile intreccio di identità, popoli e religioni in cui ebbe a trascorrere la sua giovinezza e che “tanti segni ha lasciato nella mia vita”. Conclusa la sessione dei saluti ufficiali ha preso la parola Dario Calimani, docente dell’Università Ca Foscari, che ha tenuto una lectio magistralis sul tema ‘Lo humor ebraico, rido ergo sum’ approfondendo vari aspetti e sfumature del witz e della sua capacità attraverso i secoli, i luoghi e le situazioni di fungere da valvola di sfogo alle difficoltà del quotidiano. L’intervento del professor Calimani ha aperto la lunga carrellata di eventi che accompagneranno il pubblico veneziano fino a tarda sera tra laboratori didattici, visite guidate e narrazioni itineranti. Grande successo per la mostra Jewish Humor in photographs, litography and video ospitata al Museo ebraico e arricchita dalla presenza di un antico Parokhet e di una prestigiosa Bibbia miniata trecentesca.
Le attività riprenderanno nel primo pomeriggio con l’avvio della rassegna cinematografica It hurts to laugh-L’umorismo ai tempi di Mel Brooks e Gene Wilder con proiezioni di alcune grandi pellicole internazionali dedicate al witz e allo humour e con l’incontro ‘Tra umorismo e ironia’ al Museo ebraico in compagnia di Umberto Fortis e Alessandro Zanon. Molta attesa infine per la performance ‘La pace in famiglia. Scene d’interni di una famiglia ebraica’ che questa sera chiuderà la Giornata al Campo di Ghetto Nuovo.

Adam Smulevich
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