…Graziani

Un bel monumento è stato dedicato al generale fascista e ministro repubblichino Rodolfo Graziani ad Affile, nei pressi di Roma. Il Lazio si distingue ancora una volta per zelo affettivo e commemorativo delle nobili imprese fasciste. E i politici della destra locale si danno da fare per partecipare alla manifestazione che celebra una gloria locale. Graziani fu condannato dopo la guerra a 19 anni di reclusione per crimini compiuti in Etiopia – 17 gliene vennero ignobilmente condonati e tornò in libera circolazione. Fra le altre sue gloriose imprese, aveva fatto massacrare nel monastero di Debre Libanos 300 fra monaci e suore (ma qualcuno sostiene fossero ben oltre un migliaio). E tuttavia l’inaugurazione del monumento ad Affile è stata sacralizzata da una doverosa Messa. Della storia a nessuno gliene importa più nulla. Prevale la politica, anche quando è criminale. Il fascismo continua a sdoganarsi da solo, fra l’indifferenza del paese. E tutti zitti. Anche noi. La memoria non è più di moda, a meno che non sia memoria fascista. Continuo a chiedermi che cosa direbbero tutti coloro che non possono più parlare e che il fascismo l’hanno vissuto e pagato sulla loro pelle. Si dirà che bisogna sapersi riconciliare e guardare avanti. Solo quando fa comodo, naturalmente. È lecito tuttavia sospettare che qui qualcuno ci marci.

Dario Calimani, anglista