Memoria – Il ministro Profumo: “Intesa con UCEI sta già dando i suoi frutti”
Si avvia alla conclusione la missione in Israele del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Francesco Profumo a fianco del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, del direttore scientifico del Museo della Shoah di Roma Marcello Pezzetti e di alcuni studenti liceali delle scuole italiane. Una missione finalizzata ad approfondire il sistema educativo israeliano come ribadito anche nel corso dell’incontro con il suo omologo Gideon Saar durante il quale il ministro si è detto molto interessato alla riforma degli insegnanti introdotta in Israele. Una riforma all’avanguardia che prevede aumento delle ore di insegnamento, formazione continua e significativo aumento degli stipendi del corpo docente.
Tra i momenti più intensi della giornata di ieri la visita al Memoriale dello Yad Vashem, luogo di Memoria tra i più sacri al popolo ebraico e a tutta l’umanità. “Perché non tornino i giorni in cui l’uomo è stata una cosa agli occhi dell’uomo” ha scritto il ministro sul libro d’onore del Memoriale citando il grande intellettuale torinese Primo Levi dal suo celeberrimo Se questo è un uomo. “La visita non è un fatto episodico – ha poi sottolineato – ma il frutto di un lavoro comune tra il Ministero, l’UCEI e lo Yad Vashem iniziato con la firma di un protocollo di intesa e che sta già dando i suoi frutti”. A partire, ha quindi ricordato, dalla visita al campo di sterminio di Auschwitz lo scorso gennaio in compagnia di oltre duecento studenti e più in generale con una continuità di percorso nelle aule ‘che dura tutto l’anno’. “Il ricordo va mantenuto attraverso l’educazione – ha affermato in conclusione di intervento – ed è proprio la scuola l’elemento sul quale lavorare. I ragazzi tornano completamente diversi da questa esperienza, molto più maturi, toccano con mano le cose che hanno visto sui libri. Dobbiamo assolutamente avere fiducia nelle nuove generazioni”. Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente UCEI Renzo Gattegna. “Insieme al ministro – ha spiegato – abbiamo posto un sasso su quello che resta delle camere a gas di Auschwitz. Insieme abbiamo ascoltato con commozione ed emozione le testimonianze di alcuni sopravvissuti che ci hanno accompagnato e che, all’epoca in cui hanno subito l’orrore, avevano l’età che hanno oggi i vostri alunni. L’età dei ragazzi che oggi sono qui con noi. I testimoni, persone a cui l’infanzia e la giovinezza fu negata, verso le quali abbiamo un dovere: quello che quanto è accaduto venga insegnato e che tale insegnamento rimanga come monito. E sono certo che l’impegno del ministero dell’Istruzione proseguirà in questa direzione”. Presente tra gli altri alla visita il nuovo ambasciatore d’Italia in Israele Francesco Talò, che nell’occasione ha anche posto una corona di fiori e ravvivato la fiamma perenne nella Sala del Ricordo del Memoriale.
Nell’agenda odierna del ministro la visita all’Università ebraica di Gerusalemme con firma sull’accordo tra Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e Israel Committee on High Energy Physics, l’incontro con il rettore della Tel Aviv University Aron Shai per mettere nero su bianco sulla futura collaborazione tra la TAU e l’Università per stranieri di Perugia in previsione dell’apertura di un corso di formazione per insegnanti di lingua italiana presso la School of Education dell’ateneo israeliano e uno scambio di impressioni con il presidente del Technion di Haifa Peretz Lavie, il vice presidente responsabile della ricerca Oded Shmueli e il professor Aaron Chicanover, premio Nobel per la Chimica nel 2004. Negli scorsi giorni il ministro aveva inoltre visitato il Weizmann Institute di Rehovot e il laboratorio congiunto italo-israeliano di neuroscienze.
a.s – twitter @asmulevichmoked