…diritti

La notizia, data dal Manifesto di ieri, di manifestazioni di donne a Ramallah contro le leggi vigenti, estremamente indulgenti quando ad essere assassinate siano donne colpevoli di aver reagito a mariti brutali e di essere arrivate, come in un caso recente, a chiedere e ottenere il divorzio, mi sembra interessante. Lo stesso si può dire per le manifestazioni di donne in Tunisia contro la minacciata diminuzione dei loro diritti civili. Nel caso di Ramallah, non siamo solo di fronte a rivendicazioni di libertà, ma ad una rottura, forse generazionale, rispetto a consolidate mentalità fondate sui legami di clan e di parentela e sulla difesa della tradizione. Queste mentalità sono terreno condiviso delle donne e degli uomini, delle madri come dei padri e dei fratelli. La donna palestinese, quella anziana, mantiene potere e responsabilità in questo campo, ed è fra i motori della conservazione del vecchio. Che ora le donne, e con loro molti uomini, siano scese in piazza a manifestare mi sembra una grande trasformazione. Forse mi sbaglio, ma penso che una donna che rifiuta di fare assassinare la propria figlia dai fratelli per una qualche colpa d’onore sia anche una donna che non manderà mai uno dei suoi figli a farsi saltare in aria come i kamikaze. insomma, mi sembra che ci sia un nesso tra la mentalità sull’onore sessuale e quella politica. In ogni caso, riuscire a fermare il femminicidio sarebbe di per sé un passo di straordinaria importanza.

Anna Foa, storica