Qui Mantova – Guardare Israele da lontano

E’ stato ancora una volta il tema d’Israele a tenere banco, ieri, nella giornata finale del Festivaletteratura di Mantova. L’incontro con il romanziere Eshkol Nevo, condotto da Susanna Nirenstein, ha visto il bel cortile della Casa del Mantegna riempirsi di ascoltatori fino all’inverosimile mentre Guy Delisle, fumettista canadese autore della graphic novel Cronache di Gerusalemme con cui ha da poco vinto il Festival de la bande dessinée d’Angoulême, ha richiamato una vera folla negli spazi di piazza Sordello.
Al centro di tutto, dunque, Israele: l’Israele vista dagli occhi di un occidentale, avvezzo a girare il mondo insieme alla moglie che lavora per Medici senza frontiere. E l’Israele di chi ci è nato e cresciuto e lì affonda un’identità storica e culturale, maturata fin dalla più tenera infanzia in una casa dove il nonno portava il nome di Levi Eshkol, primo ministro d’Israele dal 1963 al 1969.
Il tema dell’esilio e del ritorno, l’aspirazione a una comunità migliore e a un futuro di pace sono al centro del suo ultimo romanzo Neuland, in cui già il titolo rimanda a Theodor Herzl (autore di AltNeuland). Perché non lascia quella terra così lacerata? gli chiede una spettatrice. “Venite a trovarci e vedrete”, ribatte lui con un sorriso. “La mia generazione – continua – è forse la prima ad avere tante alternative, tanti possibili posti in cui stare più comodi e tranquilli. Ma io non potrei andarmene. L’ebraico è la lingua che amo e in cui scrivo, dopo qualche giorno che non lo parlo mi sento infastidito. Lì ci sono gli amici senza i quali la vita mi sarebbe impossibile. Resto perché quel Paese mi sta molto a cuore, ci tengo: anche nei rapporti più difficili e travagliati, se c’è l’amore si va avanti”.

d.g. twitter – @danisgrossmoked