Voci a confronto
Oggi è l’undicesimo anniversario dell’attentato alle Twin Towers di New York: una data da ricordare, perché ci insegna la vulnerabilità delle nostre societrà risapetto al terrorismo. Il che invece sembra essere stato dimenticato dall’amministrazione americana, che ormai incomincia a dire apertamente che ritiene di poter accettare che il principale sponsor del terrorismo odierno, l’Iran, possa dotarsi di armi nucleari e rendersi in questa maniera invulnerabile agli attacchi esterni. Lo ha ammesso in sostanza Hilary Clinton, rifiutando la proposta del governo israeliano di stabilire delle “linee rosse” per l’Iran (Mastrolilli sulla Stampa), lo teorizzano apertamente alcuni politologi americani “progressisti” che ispirano l’amministrazione, duramente criticati in un’analisi non firmata del Foglio. Questa riluttanza americana ad assumersi responsabilità che riguardano non solo Israele, ma la sicurezza di tutto il mondo spiegano le inquietudini del governo Netanyahu e i ripetuti segnali che indicano la possibilità di uno strike israeliano sui siti nucleari iraniani. Le altre notizie del giorno dal Medio Oriente riportate dai quotidiani italiani, come il prossimo viaggio del Papa in Libano e la continuazione del massacro in Siria, riguardano solo in via indiretta Israele. Da segnalare solo un pezzo di Joshua Mitnik sul Wall Street Journal che dà notizia di agitazioni economiche nei territori amministrati dall’ANP e della richiesta di una revisione del Protocollo di Parigi che regola i rapporti economici fra Israele e l’ANP. Peraltro Israele ha dichiarato che questa revisione è sì possibile, ma in un quadro complessivo di trattative che da tre anni l’ANP ha deciso di bloccare. Un’ultima notizia riguarda una riunione comune del consiglio dei ministri bulgari e israeliani a Gerusalemme, dedicata alla lotta contro il terrorismo (Alexander Levi su Le figaro). Per quanto riguarda l’Italia, segnalo un elzeviro di Rav Riccardo di Segni sul Corriere, in cui il rabbino capo di Roma illustra le iniziative di cultura ebraica che si sono svolte in quest’ultimo periodo, facendone risaltare la ricchezza. Interessante anche l’intervista di Roberto Zanini su Avvenire a Moshé Idel, protagonista della “notte della Kabalah” a Roma. Le edizioni locali di Corriere, Tempo e Messaggero segnalano anche i porogrammi della continuazione del festival romano. Da leggere anche la notizia data da Dimitri Buffa su Opinione del rifiuto di Leonard Cohen di una laurea honoris causa concessagli da un’università olandese schierata sul fronte del boicottaggio di Israele. Ugo Volli