Ciclismo – Gli ebrei italiani e francesi al direttore del Tour: “Nel 2014 ricordiamo Bartali partendo da Firenze”
Ancora poche settimane e la Commissione del Tour de France scioglierà le riserve su quale località avrà l’onore di dare il via alla Grand Boucle nel 2014. In corsa con ottime prospettive c’è Firenze, tra le ipotesi più concrete in un ventaglio di nomi che comprende anche altre importanti città europee come Londra, Edimburgo e Barcellona. Punto di forza del fascicolo fiorentino è la possibilità di legare questo appuntamento ai Mondiali di ciclismo che avranno luogo in riva all’Arno nel 2013 ma soprattutto di celebrare, in concomitanza con l’avvio della manifestazione, il centenario della nascita di un corridore che ha fatto sognare il popolo delle due ruote: Gino Bartali.
Protagonista di leggendarie imprese sui pedali, due volte trionfatore al Tour de France (1938 e 1948), Bartali è stato anche un eroe lontano dalle corse aiutando a mettere in fuga, come noto, centinaia di perseguitati politici e religiosi braccati dal nazifascismo. “Un impegno silenzioso cui la candidatura di Firenze vuole rendere omaggio”, spiega Andrea Bartali, figlio del campionissimo di Ponte a Ema e presidente della Fondazione Gino Bartali Onlus.
Nasce da quest’orizzonte di Memoria il coinvolgimento dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Comunità ebraica di Firenze che, unitamente al Conseil Représentatif des institutions juives de France – massima istituzione ebraica francese – hanno fatto pervenire in queste ore al direttore del Tour de France Christian Prudhomme, al responsabile dei rapporti con l’esterno Cyrille Tricart e al vicesindaco e assessore allo sport del Comune di Firenze Dario Nardella, alcuni messaggi ufficiali di sostegno all’iniziativa. “Straordinario campione sui pedali che tante imprese memorabili ha regalato alla storia di questa disciplina, Bartali – si legge nella lettera firmata dal presidente UCEI Renzo Gattegna e dal presidente della Comunità ebraica fiorentina Guidobaldo Passigli – fu anche persona di altissimo profilo umano che fece dell’altruismo la bandiera di una vita. A testimoniarlo la medaglia d’oro al merito conferitagli alla memoria dall’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e la lettera di motivazione in cui si ricorda come Bartali contribuì a salvare centinaia di perseguitati trasportando e consegnando documenti falsi che teneva nascosti nel telaio della sua bicicletta. Un’azione coraggiosa e disinteressata che gli ebrei italiani non dimenticheranno mai”.
“Gino Bartali – scrive il presidente del CRIF Richard Prasquier – è stato un grande atleta e un uomo degno di ammirazione che potrebbe essere presto iscritto al registro dei Giusti tra le Nazioni dello Yad Vashem. La modestia e il silenzio che hanno fatto da contorno alle sue imprese extrasportive rendono tali azioni ancora più lodevoli. Ecco perché, in un momento in cui il bisogno di modelli da cui trarre ispirazione si fa sempre più forte, nel mondo dello sport ma non solo, sono orgoglioso di sostenere la candidatura di Firenze come città di partenza del Tour del 2014”.
Adam Smulevich – twitter asmulevichmoked