Qui Torino – Un anno per l’armonia
La Giornata Europea della Cultura Ebraica che si è da poco conclusa è stata in tutta Italia una giornata di festa, ricca di approfondimenti culturali, di spettacoli, di occasioni di allegria e divertimento. A Torino abbiamo avuto oltre 1300 persone a visitare le Sinagoghe della città, e altrettante hanno ripercorso le tracce della vita ebraica nelle altre 16 città del Piemonte che sono ancora o che furono sede di insediamenti ebraici. La folla era tanta, sorridente e interessata, e le inevitabili code sono state allietate dallo spettacolare cabaret yiddish di Tommy Schwarcz. All’inaugurazione a Torino, a sentire la lezione sull’umorismo ebraico di Elena Loewenthal, hanno partecipato i rappresentanti della Città e della Regione Piemonte, oltre al Presidente del Comitato Interfedi e a rappresentanti di altre fedi religiose. L’attività è stata resa possibile grazie all’impegno di diecine di volontari, che hanno lavorato a presentare momenti della cultura e della storia del popolo ebraico, a offrire assaggi di dolci tradizionali, a organizzare e presentare raccolte di vignette, manifesti, libri, riviste, comprovanti la ricchezza e la complessità dell’umorismo ebraico, a raccontare barzellette, a parlare e cantare. Ecco, dell’anno che finisce vorrei ricordare questa giornata, una giornata in cui la Comunità Ebraica e la società italiana si sono incontrati, in una occasione di festa e di conoscenza, un’immagine di gioia e di speranza, con la partecipazione spontanea di tanti volontari che hanno collaborato con competenza, capacità, armonia, tutti con volto sorridente.
Una bella immagine di una realtà positiva che ci lega alla società circostante. Come belle sono le immagini che ci restano di tante iniziative rivolte prevalentemente alla nostra stessa Comunità , e che vorremmo intensificare, arricchire, per rendere sempre più coinvolta e attiva la partecipazione degli ebrei torinesi alla vita comunitaria.
Peraltro, ci sono anche motivi di preoccupazione: le notizie che ci giungono ogni giorno da Israele e dal Medio Oriente ci fanno pensare, con grave timore, ad una rinascita, sempre più sfacciata, di un antisemitismo che talvolta si nasconde sotto un non meno biasimevole antisionismo. Il rischio che l’Italia e l’Europa intera corrono se non si pone un freno a questi rigurgiti già troppe volte visti impone a tutti di agire con fermezza e determinazione a difesa dei valori acquisiti dalla cultura europea.
Auguriamoci che il nuovo anno sia un anno di pace per tutti noi, per il popolo ebraico, per lo Stato di Israele e per tutto il mondo.
Beppe Segre, Presidente Comunità ebraica di Torino