Qui Roma – Un anno per il rinnovamento

La radice da cui deriva la parola shanà, l’anno, ha significati diversi e talvolta opposti. C’è l’idea della ripetizione (shnaym significa due) e quindi dello studio (da qui Mishnà); ma c’è anche il concetto di differenza (shinnuy); ” hu shonè” può significare che “lui è diverso” o che “lui studia, ripete, riferisce insegnamenti”. Shnaym, due, in matematica è il doppio di uno; ma per Qohelet (4:9) “è meglio di uno”, la prospettiva etica supera la ripetizione delle cose uguali. La shanà può essere quindi ripetizione e/o rinnovamento. Che questo Rosh Hashana sia l’inizio di una ripetizione di cose buone, o di un rinnovamento, se le cose buone non ci sono state .

Riccardo Di Segni, rabbino capo della Comunità ebraica di Roma