Qui Livorno – Un anno per l’unità
Rosh haShana – come ci dice il Talmud – è il giorno del giudizio per le creature e vengono “guardati” i nostri comportamenti nell’anno appena trascorso. Nello Shabbat che precede la festa di Rosh haShana abbiamo letto la Parashà di Nitzavim. Questo il primo versetto: “Voi – dice Mosè al popolo – siete tutti presenti oggi davanti al Signore vostro D-o”
Noi sappiamo che non esiste al mondo uomo che non ha peccato, uno Zaddik completo. E quindi ci chiediamo: come possiamo presentarci davanti a KBU e uscirne indenni. La soluzione è proprio nel versetto sopra citato. Quando ci presentiamo tutti uniti, come è detto: “Siete presenti davanti al Signore della misericordia e tutti uniti davanti al D-o giudice delle azioni dell’uomo”. E questo è il principio del minian, perché nessuno può stare da solo davanti a KBU in quanto nessuno è un giusto completo. E nel minian ognuno porta le sue buone azioni e ci completiamo l’uno con l’altro. E per la stessa ragione contiamo il minian non come numeri ma come parte di un Pasuk della Torah, perché nessuno si salva da solo.
Come si legge nei Tehillim: “Trova ai singoli una casa”. Nel Talmud è scritto che questi singoli erano gli ebrei e KBU ha fatto loro come una casa: la casa di Giacobbe (Beth Yaakov). E come insegna Orach Chaim “Una singola trave non regge un tetto quando è sciupata, ma tutte insieme servono allo scopo”. Così il popolo di Israele, tutti insieme, può presentarsi davanti a KBU. Meam Loez riporta nei suoi scritti che un vecchio padre prima di morire ha dato ai suoi figli un fascio di paglia e ha chiesto loro chi poteva romperlo. Ha cominciato il più grande e arrivati al più piccolo nessuno riuscì a spezzarlo. Il padre disse: datemelo che vi faccio vedere come si fa. E hanno pensato come potrà nostro padre riuscire in questo, così vecchio e malato. Allora il padre prese uno stelo alla volta e li spezzò. Così insegnò loro: se sarete uniti, nessun popolo potrà sconfiggervi.
Questo è il messaggio di Rosh haShana: l’unità del popolo ebraico.
Come è scritto: Kol Israel arevim zè lazè – tutto Israele è responsabile uno per l’altro. E proprio nel Kiddush chi celebra fa uscire d’obbligo tutto il popolo presente perchè davanti a KBU siamo Beth Yaakov – casa di Giacobbe.
Yair Didi, rabbino capo della Comunità ebraica di Livorno