Voci a confronto

La morte dell’ambasciatore americano in Libia Christopher Stevens occupa ancora le pagine dei quotidiani italiani. L’attenzione oggi è focalizzata sul diario dell’ambasciatore, rinvenuto dalla troupe della Cnn. Stevens scriveva di essere da tempo nel mirino di Al Qaeda, annotandone le minacce ricevute, come spiega Maurizio Molinari su la Stampa, sottolineando poi l’imbarazzo del Dipartimento di Stato americano, che ha sempre evitato di avvalorare la matrice terrorista dell’attentato, con il Segretario Hilary Clinton che ha puntato il dito contro l’emittente televisiva per la decisione “indifendibile” di non restituire il diario alla famiglia.

La situazione in Libia al centro anche dell’intervento dell’inviato Lorenzo Cremonesi su il Corriere della Sera: il governo di Tripoli ha lanciato un ultimatum di 48 ore per la smobilitazione delle centinaia di milizie ancora attive. E se non è la prima volta che un ordine simile viene emanato, in questo caso secondo Cremonesi esistono concreti segnali di cambiamento.

A ricordare la complessità e le diverse sfumature della religione islamica, e le sue correnti pacifiche e spirituali, che è importante sostenere anche per contrastare “chi fa davvero del male” è Luca Negri sul Giornale, che anticipa l’uscita nelle librerie della raccolta postuma di scritti del grande orientalista italiano Pio Filippani-Ronconi, scomparso nel 2010.

Interessante la storia della coppia di difensori centrali della squadra belga del Charleroi, che schiera fianco a fianco l’israeliano Matan Ohaion e il palestinese Omar Jarun. Una storia proposta da Pubblico, il nuovo quotidiano diretto da Luca Telese.