Qui Parma – In ricordo del garibaldino Eugenio Ravà
Il ricordo dei defunti della Comunità ebraica di Parma nei giorni tra Rosh haShana e Yom Kippur si è intrecciato con la commemorazione del patriota garibaldino Eugenio Ravà, sepolto nel Cimitero ebraico all’interno del cimitero monumentale della Villetta in una tomba appena restaurata dal Comune di Parma. Hanno preso parte alla celebrazione il neo-nominato rabbino di Parma David Sciunnach, il presidente della Comunità Giorgio Yehuda Giavarini, il vice Riccardo Yoshua Moretti, il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti che ha auspicato una continuità nella collaborazione tra le Comunità in un periodo di crisi come l’attuale. Il direttore dell’Archivio storico comunale di Parma, Roberto Spocci, ha tenuto un ricordo di Ravà, nato a Reggio Emilia nel 1840, morto a Parma nel 1901, che lottò per l’unità d’Italia partecipando anche alla spedizione dei Mille, e collaborò con gli unionisti nella Guerra di secessione americana.
Il presidente Giavarini ha contestualizzato la vicenda di Ravà nell’ambito della presenza ebraica italiana che fu una componente importante del movimento risorgimentale. Gli ebrei italiani presero parte all’attività cospirativa mazziniana, furono attivi nei moti del 1820-21 e del 1830-31, e nella Repubblica romana del 1848, parteciparono alle guerre del Risorgimento e alla presa di Roma il 20 settembre 1870. Alla cerimonia ha partecipato un parente di Eugenio, Tobia Ravà, noto artista di Venezia, che ha ricordato altri membri della famiglia che si dedicarono alle lotte risorgimentali. Sulla lapide del patriota a Parma, sapientemente restaurata dopo un periodo di incuria, sono incise parole di una lettera del 1863 in cui Giuseppe Garibaldi raccomanda il capitano Ravà ad amici in America durante il suo esilio ricordando la sua partecipazione alle lotte per la libertà.
Laura Caffagnini