Voci a confronto
Prosegue il dibattito a proposito dell’ora di religione. Alle considerazioni sulle opportunità di cambiare il programma della materia, per renderla meno legata alla religione cattolica, espresse negli scorsi giorni dal ministro dell’Istruzione Francesco Profumo (che nel frattempo ha rettificato le sue dichiarazioni) risponde, con un’intervista al quotidiano la Stampa, il ministro per la Cooperazione internazionale Andrea Riccardi, fondatore e leader della Comunità di Sant’Egidio “Non dimentichiamo che il 90 per cento dei ragazzi sceglie volontariamente di frequentare l’ora di religione che fa parte della particolare storia del nostro Paese” dichiara, invitando però a promuovere la sensibilità interculturale dei docenti e della scuola.
Spazio sui giornali di oggi anche a due particolari questioni che toccano la vita ebraica in Italia e in Europa. L’International Herald Tribune riporta i primi passi mossi dal ministro della Giustizia tedesco per proteggere il diritto alla circoncisione dei neonati per motivi religiosi. Sull’Osservatore Romano invece la storica Anna Foa si occupa del tema della Mechitza, la separazione tra uomini e donne nelle sinagoghe per la preghiera.
Sul fronte della politica estera, in primo piano su quanto è accaduto ieri all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, con il discorso del presidente iraniano Ahmadinejad e del neo presidente egiziano Morsi. Alessandra Farkas sul Corriere della Sera spiega come il discorso dell’iraniano sia stato definito dai media americani “meno farneticante del previsto”, mentre tutti i riflettori erano puntati su Morsi, che, con un intervento accolto da applausi scroscianti, ha auspicato una maggiore collaborazione fra Occidente e mondo islamico, condannando poi il massacro in Siria e rivolgendosi con toni duri allo Stato ebraico a proposito della questione israelo-palestinese.