Shlomo Venezia 1923 – 2012

Alcune migliaia le persone che hanno voluto dare l’ultimo saluto al Testimone della Shoah Shlomo Venezia. Prima al Portico d’Ottavia, dove la salma e’ transitata per alcuni minuti nella commozione generale, e quindi nella sezione ebraica del cimitero monumentale del Verano dove si sono svolti i funerali. Al fianco della famiglia, della moglie Marika, dei figli Alberto, Alessandro e Mario, hanno testimoniato la loro vicinanza il presidente dell’Unione delle Comunita’ Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici, il rabbino capo rav Riccardo Di Segni, l’ambasciatore dello Stato di Israele in Italia Naor Gilon, il presidente della Fondazione Museo della Shoah Leone Paserman, lo storico Marcello Pezzetti, il presidente dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia Daniele Regard, il presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini, il leader Udc Pierferdinando Casini, la governatrice dimissionaria della Regione Lazio Renata Polverini, il presidente della Provincia Nicola Zingaretti, il sindaco Gianni Alemanno, l’ex primo cittadino Walter Veltroni, gli onorevoli Fiamma Nirenstein, Emanuele Fiano e Alessandro Ruben. “La scomparsa di Shlomo Venezia – ha affermato il presidente Gattegna – lascia un grande vuoto in tutti noi. Mai dimenticheremo le sue parole, la sua coraggiosa e lucida testimonianza di sopravvissuto alla Shoah, una straordinaria capacità di entrare nel cuore della gente che ha permesso di far conoscere l’abominevole compito che nei lager nazisti spettava ai Sonderkommando e di spingere le nuove generazioni verso un impegno di Memoria sempre più forte e consapevole. Gli saremo per sempre grati. Per il terribile e istruttivo Sonderkommando Auschwitz ma soprattutto per aver trovato il coraggio di parlare e denunciare i crimini di cui è stato testimone. Nel rivolgersi ai giovani si avvertiva l’immensa sofferenza che provava a rievocare quell’esperienza di morte ma anche la genuina fiducia che riponeva nei loro confronti. Era un sentimento reciproco, spontaneo e commovente, che gli dava la forza di aprirsi al drammatico racconto di quei giorni. In questi momenti di profondo dolore desidero esprimere la vicinanza di tutti gli ebrei italiani alla moglie Marika, sempre al suo fianco nei momenti più difficili, e ai figli Alberto, Alessandro e Mario. Grazie, Shlomo. Grazie per essere stato un amico, un confidente, un punto di riferimento per così tante persone. Che il tuo ricordo sia di benedizione”.