…ricorrenze

L’amaro ticchettio delle ricorrenze si sussegue: 40 anni dall’uccisione degli sportivi israeliani alle Olimpiadi di Monaco il 5-6 settembre 1972, 30 anni dall’attacco terroristico al Tempio Maggiore di Roma il 9 ottobre 1982 con l’uccisione di Stefano Gaj Taché, 69 anni dalla razzia del ghetto di Roma il 16 ottobre 1943. Ma anche 32 anni dall’attentato della Rue de Copernic a Parigi il 3 ottobre 1980, 30 anni dalla strage alla Rue des Rosiers il 9 agosto 1982, 27 anni dall’attacco all’Achille Lauro il 7 ottobre 1985, 18 anni dalla distruzione della comunità ebraica di Buenos Aires AMIA il 18 luglio 1994, e per futuro riferimento alla stessa data l’uccisione dei turisti israeliani a Burgos in Bulgaria quest’anno, 11 anni dall’11 settembre 2001, e sette mesi dalle uccisioni alla scuola ebraica Ozàr Hatorah di Tolosa il 19 marzo 2012. E tra non molte settimane, 39 anni dalla prima strage di Fiumicino il 17 dicembre 1973, e 27 anni dalla seconda strage di Fiumicino il 27 dicembre 1985. Non è certo tutto, ma è qualcosa che induce a pensare. Su chi siano i mandanti e chi siano le vittime. Nel calendario annuale vi sono altre tre date note a priori, il Giorno della Memoria il 27 gennaio, il 10 del mese ebraico di Teveth, giorno della commemorazione dei defunti, e il 28 del mese ebraico di Nissan, Yom Hashoah. La memoria della morte interferisce sempre più spesso con il flusso della vita. L’oblio consapevole della morte interferisce in modi sempre più inquietanti con il flusso della vita civile.

Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme