Qui Roma – Combattere il negazionismo
Urgenza e proprio unanime sostegno all’introduzione nell’ordinamento giuridico italiano, in recepimento della Decisione Quadro dell’Unione Europea del 2008 e in ratifica del Protocollo addizionale di Budapest del 2003, di un apparato normativo atto a contrastare e sanzionare efficacemente i fenomeni di razzismo, xenofobia e antisemitismo, anche quando gli stessi si esplicitano in attività di apologia, negazione o minimizzazione della Shoah, dei crimini di genocidio, dei crimini di guerra o dei crimini contro l’umanità. E’ quanto esprime, con una delibera approvata con voto unanime, il Consiglio della Comunità ebraica di Roma. Molti i punti che vengono toccati nel documento, alla cui stesura definitiva si è arrivati dopo le relazioni del presidente Riccardo Pacifici e dei consiglieri Joseph Di Porto e Victor Magiar.
In particolare il Consiglio della Cer esprime la necessità di ripristinare la formulazione originaria della cosiddetta Legge Mancino reintroducendo le locuzioni “diffonde in qualsiasi modo” in sostituzione dell’attuale chi “propaganda” e “incita” in sostituzione dell’attuale “istiga”, oltre all’avvertenza che tale nuova legislazione “sia coerente” con i dettami e i principi di cui all’articolo 21 della Costituzione che garantiscono la libera manifestazione del pensiero. Nella delibera viene inoltre rivolto un plauso al presidente Pacifici “per aver avviato e sensibilizzato l’opinione pubblica italiana” con un editoriale pubblicato due anni fa sul quotidiano La Repubblica ed è elogiato l’impegno assunto dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane nell’individuare valide ipotesi condivise e nel far recepire dalle competenti istituzioni governative e parlamentari la proposta di legge del ministro Riccardi nella sua versione comprensiva degli emendamenti proposti dalla commissione tecnica composta dal presidente UCEI Renzo Gattegna, Joseph Di Porto, Victor Magiar, Giorgio Sacerdoti e Renzo Ventura.
Il documento si conclude con un duplice auspicio: “Che il lavoro congiunto tra Cer e UCEI prosegua e che entro la conclusione della presente legislatura – si legge – il Parlamento Italiano approvi una legge di contrasto all’apologia, negazione o minimizzazione della Shoah, dei crimini di genocidio, dei crimini di guerra o dei crimini contro l’umanità, anche quando gli stessi vengono compiuti attraverso la diffusione di materiale in via telematica”.