Voci a confronto
L’ex premier israeliano Ehud Olmert sta considerando seriamente l’ipotesi di presentarsi alle elezioni di gennaio alla guida del suo partito Kadima, dopo che la sua condanna per corruzione è stata sospesa daltribunale rendendolo eleggibile. In un’intervista rilasciata all’inviata a Gerusalemme della Stampa Francesca Paci, Olmert, che molti sondaggi e opinionisti israeliani indicano come l’unico politico in grado di impensierire la corsa alla rielezione di Netanyahu, ha spiegato gli errori compiuti dall’attuale primo ministro in questi anni. “L’uomo che rappresenta la nostra legittima battaglia con l’Iran si è mosso in modo aggressivo e provocatorio – ha spiegato tra le altre cose Olmert – Israele ha diritto alle sue preoccupazioni, ma colui che le esprime è inappropriato”.
Ancora dal Medio Oriente arriva una notizia importante: domani si terranno, per la prima volta dopo sei anni, le elezioni amministrative in Cisgiordania (non a Gaza perché Hamas non lo permette). Ariferire i dettagli della questione è Joshua Mitnick sul Wall Street Journal, mentre la rivista Internazionale riporta un breve pezzo di Amira Hass a proposito di un tentativo di dare vita, in 36 dei 94 comuni in cui si andrà alle urne, a una lista unica “di sinistra”, che si batta per riforme sociali.
Il britannico Times riporta i contenuti dell’intervista rilasciata da Gilad Shalit alla televisioneisraeliana Channel 10 in occasione del primo anniversario della sua liberazione. Shalit parla dell’amore per lo sport che lo ha sostenuto durante gli anni della prigionia, consentendo persino alcuni momenti di “condivisione” con i suoi carcerieri e della difficoltà di tornare a una vita normale, e conclude “Sarà dura per me vedere i miei figli compiere il servizio militare. Allo stesso tempo Israele mi ha tirato fuori da lì. Non ho dubbi che li manderò nell’esercito”.
Sul Corriere della Sera ancora un intervento sull’anniversario della morte di Muammar Gheddafi: Lorenzo Cremonesi racconta la terribile violenza del linciaggio cui il colonnello èstato sottoposto insieme agli uomini che lo accompagnavano e la situazione di instabilità in cui tuttora versa la Libia.