…Herzl
Treves Editore ha pubblicato una nuova edizione del testo di Theodor Herzl – “Lo Stato degli ebrei”, con una presentazione di Shimon Peres e una introduzione di Amos Luzzatto. Non so come si discuterà di questa edizione. Ma penso che sarebbe un’occasione sprecata se tutto si limitasse a discutere di Dreyfus o della improvvisa conversione di un giornalista emancipato di successo. Mi piacerebbe che qualcuno provasse a condividere in pubblico la storia del suo rapporto con questo libro che è anche in modo diverso di raccontare la storia del suo rapporto con la dimensione ebraica nel tempo attuale: quella del suo “essere ebreo”, ma anche quella del suo “guardare gli ebrei”.
E per ciò mi chiederei, più che cosa spingesse Herzl a scrivere quel libro, cosa ha spinto ieri o cosa spinge oggi a leggerlo; se e dove sia collocato nella propria libreria di casa; quanto sia parte delle letture di un israeliano; come lo legge un adolescente o un ebreo osservante (tanto per mettere insieme le prime figure che mi vengono in mente). Insomma quale sia e quante sfaccettature abbia l’altra metà del libro “Lo Stato degli ebrei”, ovvero il mondo variegato e in movimento dei suoi lettori, effettivi e potenziali. Per capire anche quanti e quante volte lo abbiano avuto tra le mani. Oppure non abbiano mai sentito il bisogno di leggerlo. E a tutti chiederei: perché?
David Bidussa, storico sociale delle idee