Zevi, l’omaggio di un designer d’eccezione

Una conferenza e l’inaugurazione di una mostra di grande prestigio renderanno domani omaggio alla straordinaria figura di Bruno Zevi, architetto, urbanista e critico dell’arte che più di ogni altro segnò la sua epoca, in occasione dei festeggiamenti per i 10 anni di lavoro della fondazione che nel suo nome porta avanti con profitto numerosi progetti nel segno della cultura, della formazione, del dialogo.
Tra i contributi più significativi quello dello scultore spezzino Gaetano Pesce, autore dei bassorilievi esposti alla mostra Omaggio a Bruno Zevi anticlassico che sarà inaugurata alle 18 alla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea.

E’ stato definito “l’uomo di schiuma” (copyright del grande Carlo Scarpa) per la sua straordinaria abilità nell’utilizzare i materiali plastici schiumati, il pvc, il poliuretano, le resine, e per la sua capacità di sperimentare oggetti che da oltre cinquant’anni fanno la storia del costume e del design. Tutti noi abbiamo in mente le sue avvolgenti e coloratissime poltroncine dalle forme rotonde che hanno segnato un’epoca, i divanetti composti da un groviglio di grossi e morbidi fili plastici o le sedute ricoperte da soffici tappeti primaverili di erba e fiori.
Ma l’opera di Gaetano Pesce, autore dei bassorilievi al centro della mostra Omaggio a Bruno Zevi organizzata alla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma in occasione dei dieci anni della Fondazione Bruno Zevi, va molto più in là e dal design industriale e dalla progettazione spazia fino alla scultura. Nato a La Spezia nel 1939, Pesce frequenta la facoltà di Architettura all’Università Iuav di Venezia. Tra i suoi docenti vi sono Franco Albini, Ludovico B. di Belgiojoso, Ignazio Gardella, Luigi Piccinato, Giuseppe Samonà, Carlo Scarpa e lo stesso Bruno Zevi. La sua carriera di designer prende il via nel 1962 quando collabora con B&B Italia alla realizzazione di Up, una serie di sette modelli di poltrone in schiuma poliuretanica che diventano subito una delle icone del design industriale italiano e internazionale. La più celebre è la UP5 che riprende le forme delle statue votive delle dee della fertilità. Quasi quarant’anni dopo la B&B Italia riproporre in versione aggiornata l’intera serie di poltrone e ancora una volta sarà una grande successo.
A confermare una creatività prorompente, nel 2010 Pesce crea per Cassina Sessantuna, un’opera composta da sessantuno tavoli in resina tinti. La forma di ciascuno ripropone, in modo essenziale, quello di una regione italiana. Tinti in bianco, rosso e verde (ciascuno con sue particolari sfumature), una volta riuniti compongono la figura del caratteristico stivale, a celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Sul fronte della progettazione architettonica si segnalano invece il Loft verticale, del 1982, un edificio con le pareti di mattoni di poliuretano rigido; la torre residenziale per l’habitat individualizzato a San Paolo del Brasile del 1989; e il Pink Pavilion alla Triennale Bovisa a Milano, realizzato in schiuma morbida di poliuretano nel 2007.
Un’opera multiforme e innovativa che si intreccia e sovrappone, fin dalla giovinezza, all’attività di scultore. Tra le sue ultime opere, L’Italia in croce, che allude alla difficile situazione del paese e, naturalmente, i coloratissimi bassorilievi dedicati alla Biblioteca laurenziana che si potranno ammirare alla Galleria d’arte moderna e contemporanea.

Pagine Ebraiche novembre 2012