Nugae – Jewish Mum of the Year

Jewish Mum of the Year non è un prestigioso premio conferito da qualche associazione, bensì l’ultimissima trovata televisiva di una rete britannica. Si tratta di un reality show che ogni settimana mette in competizione otto mamme ebree in prove singolari, fra cui ad esempio organizzare un bar-mitzvah da favola o trovare la moglie perfetta all’adorato figliolo. Come in ogni reality che si rispetti non mancano i litigi, dovuti alle diverse personalità delle protagoniste, e i personaggi eccentrici, come Leslie, che sostiene che per la mamma ebrea moderna non sia necessario cucinare. Inevitabili le polemiche, provenienti da molti esponenti ebrei dello show business e dell’informazione inglesi: Jewish Mum è stato definito “al limite del razzismo”, “disgustoso”, “molto dannoso”, “pieno di chlichés”. E da un certo punto di vista queste critiche sono condivisibili: è chiaro che si sfrutta fino all’osso e si mette in ridicolo il carattere forte di queste madri ai fini dello spettacolo, ed è vero che generalizzare e stereotipare non va mai bene. Però in realtà c’è anche del buono in tutto questo. Perché la tipizzazione dei personaggi è sempre stata un espediente tipico della commedia, e oggi che il teatro non è più un passatempo così popolare, il reality l’ha un po’ sostituita nell’intrattenimento delle masse. E se il latino Plauto usava per far ridere il giovane innamorato e sfortunato e il servo scaltro, gli autori televisivi del 2012 hanno a disposizione la bionda non troppo sveglia, l’artista incompreso e la mamma ebrea. A nessuno oggi verrebbe mai in mente di mettere in scena un soldato fanfarone, ma tutti hanno trovato esilarante la mamma invadente di Woody Allen in Edipo Relitto (New York Stories). Osservato da questa prospettiva Jewish Mum non è dunque pubblicità negativa, ma semplicemente lo specchio della società che cambia e comprende il mondo ebraico con tutte le sue sfaccettature. E poi, in effetti come si fa a non sorridere?

Francesca Matalon – twitter @MatalonF