Nugae – Fred e Ginger
C’è un mondo tutto in bianco e nero dove le scarpe suonano e il tempo non passa mai: è quello dei film di Fred Astaire e Ginger Rogers. I vestiti lunghi e svolazzanti pieni di piume e brillantini e i boccoli biondi di lei, così longilinea e stupenda, le scarpe lucide e il fiore nel taschino di lui, tutto evoca leggerezza ed eleganza. Rifugiati sotto un gazebo in un temporale improvviso o nella sala da ballo di un caffè parigino, ogni situazione e ogni luogo sono buoni per lanciarsi in un allegro tiptap o in un valzer romantico. E sembra davvero che in quei momenti nulla di male possa succedere al mondo. La loro intesa insuperabile, la loro grazia maestosa, i loro movimenti che sembrano disegni, tutto conferisce l’idea di un’armonia che nulla può intaccare. Nonostante il bianco e nero si percepisce ogni singola sfumatura di questa realtà assolutamente perfetta. E il fatto che la storia di Fred abbia origini lontane e un po’ sperdute, ma il suo successo sia venuto in modo così spontaneo, non fa altro che alimentare questa atmosfera da sogno. Il suo vero nome infatti era Frederick Austerlitz, suo padre era nato a Linz, in Austria, da genitori ebrei poi convertiti al cristianesimo. Si era trasferito a Omaha, in Nebraska, per cercare fortuna, ma sua moglie sognava di scappare, e per questo incoraggiò i figli, Fred e sua sorella Adele, a sfruttare il loro talento, portandoli finalmente alla conquista di Broadway. Quando Adele si sposò e abbandonò le scene, per Fred fu un trauma perdere la sua partner. Ma poi incontrò Ginger, agli inizi degli anni trenta, e con lei formò la coppia che, anche una volta sciolta, nessuno ha mai dimenticato. Certo tutta questa spensieratezza danzante potrebbe risultare un po’ stucchevole. Forse sono solo i vaneggiamenti di una dilettantissima ballerina di tiptap. O probabilmente provengo da un’altra epoca, ne sono sempre più convinta. Ma qualche volta si ha bisogno di pensare che esista un posto protetto da tutte le cose brutte, e Fred e Ginger sono lì per ricordarcelo.
Francesca Matalon – twitter @MatalonF