Qui Venezia – Adei, dibattito e passione al Premio ragazzi
Due libri totalmente diversi per stile narrativo, ambientazione temporale e geografica, provenienza degli autori. Eppure le due opere finaliste della sezione ragazzi del Premio letterario Adelina Della Pergola organizzato dall’Associazione donne ebree d’Italia, affiliata alla Women International Zionist Organization, hanno entrambe appassionato e spinto al confronto le classi degli otto licei italiani (di Milano, Cinisello Balsamo, Venezia, Roma e Piacenza) chiamate a scegliere l’opera vincitrice. Alla fine, su Un caso di ordinario coraggio di Pascale Roze (Guanda, 2011), l’ha spuntata Per terra e per mare (Neri Pozza, 2011) dell’americano Mitchell J. Kaplan, che ha incontrato gli studenti al liceo Foscarini di Venezia. Le vicende degli ebrei perseguitati nella Spagna del 1492, cacciati o costretti a convertirsi, intrecciate all’avventura di Cristoforo Colombo verso la scoperta dell’America hanno convinto i ragazzi più della storia di Itsik, ebreo polacco a Parigi durante la seconda guerra mondiale. All’incontro veneziano introdotto da Victor Magiar, consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane con delega alla cultura, hanno partecipato, oltre a Kaplan, Patrizia Ottolenghi, responsabile del Premio, che ha portato il saluto dell’Adei, e il giornalista Roberto Riccardi. Tanti gli spunti di riflessione prontamente colti dai liceali, a partire da quelli offerti dal libro premiato: la sua approfondita ricostruzione storica, apprezzata dai ragazzi “perché ci ha consentito di scoprire avvenimenti che nei testi scolastici sono a malapena citati”, e la complessità dell’identità ebraica, che ha spinto uno studente a domandare se ancora oggi esistono ebrei che vogliono o sono costretti a nascondere di esserlo.
Esplicita una ragazza nello spiegare la sua preferenza per l’opera di Kaplan su quella di Roze “Per quanto penso che sia impossibile rendere davvero il senso di quello che è accaduto durante la Shoah, ho trovato che Un caso di ordinario coraggio fosse particolarmente inadeguato nel tentare di farlo”. Anche il tema della Memoria è stato oggetto di appassionato dibattito. Qualcuno ha sottolineato la necessità non di diminuire l’attenzione rivolta alla Shoah, ma di approfondire maggiormente altri genocidi commessi nella storia. Altri hanno invece sostenuto con determinazione la necessità di intensificare lo studio del periodo della seconda guerra mondiale, perché ancora troppo alto è il numero di giovani che non ne ha conoscenza sufficiente.
Al termine dell’incontro, un rinfresco a base di dolci tipici ebraici veneziani e, per gli studenti provenienti da fuori città, una visita guidata all’antico ghetto.
“È davvero straordinario vedere la passione con cui i ragazzi leggono e partecipano al Premio letterario – il commento di Patrizia Ottolenghi – Penso sia il segnale più importante per capire che lavoriamo nella direzione giusta”.
Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked