Dopo un lungo silenzio i mass media scoprono la crisi di Gaza Rendere giustizia all’impegno di Israele per la sicurezza e la pace
La grave tensione che sta caratterizzando in queste ore la realtà del Medio Oriente è costantemente seguita dalle istituzioni ebraiche italiane e dagli operatori dell’informazione. La redazione del Portale dell’ebraismo italiano, in questi giorni riunita a Milano, ha analizzato brevemente la situazione anche in occasione dell’incontro con il presidente della Comunità ebraica milanese Walker Meghnagi avvenuto questa mattina, poco dopo la diffusione della notizia del criminale attacco missilistico che ha portato alla morte di tre civili israeliani.
Allarme e sconcerto per l’escalation di attacchi e di violenze provenienti dalla striscia di Gaza che sta colpendo Israele sono sentimenti diffusi che sono però vissuti con la consapevolezza di quanto sia importante, di fronte alla minaccia del terrorismo e dell’odio islamico, innalzare la vigilanza e continuare con fermezza e senza cedere all’emotività la propria normale vita lavorativa. Nella riunione mattutina i giornalisti hanno ribadito che la redazione deve continuare così a impegnarsi per garantire regolarità e l’equilibrio alle proprie pubblicazioni senza cedere alle minacce e alla paura di chi vorrebbe ridurre la realtà di Israele a un perenne conflitto e a una perenne minaccia per la stabilità internazionale. Israele è e deve restare non solo l’unica democrazia della regione, ma anche il modello minacciato di una società che pratica in concreto la pace, lo sviluppo e la cultura a beneficio di tutti i popoli della regione e gli attacchi contro la popolazione che provengono dalle organizzazioni oltranziste islamiche non devono condizionare l’agenda di lavoro e una visione ferma e costruttiva della situazione.
Negli scorsi giorni le centinaia di razzi che hanno colpito lo Stato ebraico, provocando danni alle cose e alcuni feriti erano stati largamente taciuti dai principali mezzi di informazione italiani. Con la risposta israeliana per via aerea e l’eliminazione del leader di Hamas e carceriere di Gilad Shalit Ahmed al-Jabari, l’interesse dei giornali sembra essersi ora risvegliato. Solo 16 schede entrate nella sezione Medio Oriente della rassegna stampa del mattino ieri, nessuno o quasi dedicato alle tensioni fra Israele e Striscia di Gaza, ben 40 stamattina. Ma la situazione si aggrava di ora in ora: ancora tanti i razzi caduti nella notte. Uno ha colpito un palazzo a Kiryat Malachi stamattina: si parla di tre morti tra cui un neonato, e persone ancora intrappolate nella struttura.
Le tensioni tra Israele e Gaza vengono raccontate da tutti i principali quotidiani italiani. “Offensiva di Israele su Gaza. Tel Aviv: pronti all’attacco di terra. L’Egitto richiama l’ambasciatore” titola il Sole24 Ore che porta l’analisi di Ugo Tramballi, che racconta gli obiettivi fondamentali dell’operazione Pilastro di Sicurezza (nome in codice dell’operazione israeliana su Gaza), le minacce di Hamas e la posizione egiziana.
I retroscena dei rapporti fra la componente politica di Hamas e quella più vicina ai salafiti sono al centro dell’articolo di Maurizio Molinari sulla Stampa.
La dichiarazione di Obama “Israele ha diritto all’autodifesa” è riportata sul pezzo di Francesco Battistini sul Corriere della Sera, che parla anche di “almeno otto vittime palestinesi in seguito ai raid israeliani”. Su Repubblica drammatica intervista allo scrittore israeliano Abraham Yoshua, da sempre schierato nell’impegno per la pace che però oggi dichiara la guerra contro Gaza inevitabile “E’ tempo che Israele riconosca che Gaza è un nemico”.