Spararla grossa
La tentazione di spararla grossa è fortissima. Irresistibile. Colpisce quasi tutti e quasi sempre nella speranza di guadagnarsi un po’ di visibilità. Gli intellettuali non ne sono immuni. Anzi. Spesso e volentieri sono i più sensibili a questa sirena. Ci sarebbero alcuni casi degni di menzione, ma si finirebbe per contribuire a questo gioco. Dunque passo oltre, e cito solamente l’ultima bravata di Piergiorgio Odifreddi. Uno scienziato stimato noto al grande pubblico soprattutto per le sue posizioni in tema di laicità.
Bene. Ieri l’ottimo Odifreddi ha pensato bene di scrivere un articolo in cui paragona l’operazione “Colonna di fumo” (i raid israeliani su Gaza) alla strage delle Fosse Ardeatine, a Roma, il 23 marzo 1943. Al suo testo ha risposto puntualmente David Bidussa, contestando nel merito l’analogia tra le due vicende. Ma siamo sicuri che sia la giusta risposta? Non corriamo il rischio di concentrarci sul particolare dimenticando la dinamica generale? Non compiamo lo stesso errore di quando replichiamo ai negazionisti – lo rileva opportunamente Donatella Di Cesare – nel merito e non affrontando il cuore del loro messaggio?
Esistono dei confini invalicabili anche nel dibattito delle idee. Sostenere che l’atteggiamento israeliano nei confronti dei palestinesi – pur criticabilissimo – sia assimilabile al nazismo è una posizione che per me va oltre la cittadinanza democratica delle idee. Innanzitutto perché è una scempiaggine assoluta (qualche tempo fa andava di moda anche il paragone con i Centri di permanenza temporanea per immigrati clandestini, copyright Oliviero Diliberto), e inoltre perché a forza di spararla grossa si fa un danno a chi quella tragedia la vive veramente sulla sua pelle, cioè israeliani e palestinesi.
Ma Odifreddi ha pure concluso in bellezza. Quando si è reso conto che la castroneria che aveva scritto era un pochino troppo castroneria, ha cancellato il post dal sito. Quando si dice il coraggio delle idee.
Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas – twitter @tobiazevi