Qui Roma – Combattere la disinformazione

Migliaia di persone in piazza a Roma per la maratona oratoria ‘Per la Verità, per Israele’ organizzata da numerose realtà ed espressioni della società civile davanti a Palazzo Montecitorio. Sono in tanti, oltre cinquanta, rappresentanti delle istituzioni, leader ebraici, cittadini comuni, ad offrire la propria testimonianza di sostegno e vicinanza alla popolazione israeliana minacciata dai terroristi di Hamas. In apertura di serata, condotta dal giornalista Giancarlo Loquenzi, viene data lettura dei messaggi inviati agli organizzatori dal presidente del Senato Renato Schifani, dal presidente della Camera Gianfranco Fini e dal presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna.
“La contabilità dei morti – spiega il vicepresidente della Commissione Affari Esteri della Camera Fiamma Nirenstein, tra le promotrici dell’iniziativa – è un approccio fuorviante al problema mediorientale. È assurdo, infatti, comparare i numeri di un popolo che si difende e di un altro che fa della morte il proprio motivo di vita”. Presenza bipartisan e trasversale dal mondo delle istituzioni. Salgono sul palco, tra gli altri, il segretario nazionale del Popolo della libertà Angelino Alfano, gli ex ministri Ronchi e Carfagna, Carlo Giovanardi, Paola Binetti, Lucio Malan, il presidente di Equality Aurelio Mancuso. Appoggio telefonico dal sindaco di Firenze Matteo Renzi. Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica di Roma, denuncia con parole nette l’atteggiamento scorretto di una certa informazione e poi ribadisce: “Questa non è una manifestazione contro. Noi tutti vogliamo una democrazia palestinese, ma non una teocrazia”.
Tra le varie realtà chiamate ad intervenire la redazione del portale dell’ebraismo italiano e di Pagine Ebraiche. Adam Smulevich, a nome dell’assemblea dei redattori, ha dato lettura delle linee guida per l’informazione stabilite dal Consiglio UCEI nel 2009 a Livorno. “Controbattere alla politica dei mass media tesa a rappresentare di Israele un volto esclusivamente e perennemente conflittuale, esaltando la vera realtà di Israele, fatta di società civile, di cultura, di economia, di ricerca, di tutela alle categorie più deboli, di capacità di integrazione fra persone diverse per origine e provenienza geografica. Raccordarsi con la comunità degli italiani in Israele, sviluppando progetti comuni e mantenendo un dialogo fatto di comprensione e solidarietà costantemente aperto”. Un riferimento ineludibile per chi si occupa di stampa ebraica. La sintesi, è stato ricordato dal collega, di un’assunzione di responsabilità che la redazione è chiamata a proiettare ogni giorno nel suo lavoro.