Qui Roma – La sfida di aprirsi al mondo
Prosegue a Roma la sfida di Una cultura in tante culture. Promosso dall’Associazione Donne Ebree d’Italia con il contributo dell’Otto per mille UCEI, il corso si propone di insegnare, attraverso l’espressione artistica e il movimento, la difficile arte di stare assieme. Un’iniziativa rivolta in queste ore agli studenti delle scuole ebraiche capitoline dopo il coinvolgimento, negli scorsi giorni, del Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II e della scuola Elvira Castelfranchi di Finale Emilia che l’ebraismo italiano, dopo il recente sisma primaverile, ha deciso di “adottare” con una raccolta fondi volta a favorire la costruzione di una nuova biblioteca. Sancito, proprio in occasione della tappa emiliana, un simbolico gemellaggio tra i due istituti, scuola ebraica e Castelfranchi.
A presentare il laboratorio, distribuito nell’arco di tre giorni e rivolto sia a studenti che insegnanti, il preside rav Benedetto Carucci Viterbi, l’assessore alle scuole della Comunità ebraica Ruth Dureghello, la responsabile del progetto Ziva Fischer e l’educatrice Angelica Edna Calò Livne, instancabile promotrice di occasioni di incontro tra popoli e differenti etnie del Medio Oriente. “Sono molto emozionata – ha spiegato Calò Livne – perché dopo essere stata in tante città e in tanti paesi è la prima volta che propongo le mie attività in una scuola ebraica. Il messaggio che vorrei trasmettervi, cari ragazzi, è che l’amore e l’amicizia sono sentimenti più coraggiosi dell’odio. Dobbiamo essere aperti agli altri”.