Qui Padova – La Memoria e un velo di civiltà da non lacerare
3 dicembre 1943: i volontari della Milizia Repubblicana danno il via alla caccia all’ebreo a Padova. Ne riescono a catturare 47 che verranno condotti al campo di concentramento allestito presso la villa Venier di Vo’ Vecchio, sui colli Euganei. Sette mesi dopo, nel luglio del 1944, tutti i catturati verranno deportati ad Auschwitz passando per la Risiera di San Sabba a Trieste. Solo in tre faranno ritorno. 2 dicembre 2012: a distanza di 67 anni la Comunità di Sant’Egidio ha organizzato assieme alla Comunità ebraica di Padova una marcia silenziosa che ha attraversato le vie del centro cittadino per terminare in via delle Piazze, sulla soglia della sinagoga tedesca che i fascisti diedero alle fiamme nel maggio del 1943. Una marcia, un pellegrinaggio della memoria, di grande rilievo civile, che ha visto la partecipazione di centinaia di cittadini comuni che hanno voluto scrivere tutti assieme una pagina di alto significato simbolico. “Non c’è futuro senza Memoria”, questo il motto della manifestazione. Gli interventi dei rappresentanti del Comune (assessore Claudio Piron), della Comunità ebraica (il presidente Davide Romanin Jacur) e della Comunità di Sant’Egidio (Alessandra Coin) hanno sottolineato la grande importanza di riproporre al centro della coscienza civile il tema della Memoria per passare alle nuove generazioni l’idea che senza di essa il sottile velo di civiltà che ci ricopre verrà inesorabilmente lacerato. Nel concludere la serata il rabbino capo rav Adolfo Locci ha sottolineato la ventennale amicizia e unità d’intenti con la Comunità di Sant’Egidio.
La manifestazione si è svolta alla vigilia del viaggio della Memoria organizzato dal Comune di Padova per gli studenti delle Superiori in collaborazione con la Comunità ebraica. Quest’anno due pullman porteranno cento ragazzi in visita ai campi di Buchenwald e Dachau.