Voci a confronto

Due diverse prospettive sulla decisione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di costruire nuove case negli insediamenti all’indomani del riconoscimento dell’Autorità palestinese come Stato osservatore sono espresse da Fiamma Nirenstein sul Giornale e dallo scrittore David Grossman intervistato su Repubblica dal corrispondente a Gerusalemme Fabio Scuto.

“L’Europa non sembra capire che ha provocato lei la reazione d’Israele – spiega Nirenstein, che puntualizza diverse informazioni a proposito della decisione di Netanyahu – Ma’aleh Adumim è un insediamente molto vicino a Gerusalemme e voluto da Rabin (…) Costruire sulla zona cosidetta E1 non impedirebbe la continuità di uno Stato palestinese (…) Gli israeliani si chiedono ‘Ma l’Europa non lo sa che cessammo su richiesta di Abu Mazen di costruire per dieci mesi aspettando che tornasse alla trattativa e l’attesa è stata vana?”.

Grossman giudica invece quella del governo una scelta “sbagliata e poco perspicace” riservando parole molto dure alla costruzione di nuove abitazioni. Lo scrittore si è detto “a favore al passo intrapreso dai palestinesi” e spiega che la situazione attuale “sarà sempre più inaccettabile al resto del mondo”.

Un’altra notizia sul Medio Oriente viene riportata dai giornali: il presidente siriano Assad potrebbe usare armi chimiche (tra altri Lorenzo Cremonesi sul Corriere).

Ampio spazio sulle pagine romane dei quotidiani all’intitolazione del Ponte dell’Ostiense a Settimia Spizzichino (tra gli altri Corriere e Tempo).