Gilon, convocato alla Farnesina: “I rapporti diplomatici Italia – Israele restano eccellenti”
“Siamo delusi per il sostegno dato dall’Italia all’iniziativa palestinese all’Onu ma i rapporti tra i nostri due paesi erano e restano eccellenti”. Ad affermarlo Naor Gilon, ambasciatore d’Israele a Roma, a margine del colloquio con il segretario generale della Farnesina Michele Valensise e, in teleconferenza da Bruxelles, con il ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata. Motivo della convocazione, come noto, la costruzione di nuovi insediamenti a Gerusalemme est e in Cisgiordania dopo il voto di riconoscimento dell’Autorità nazionale palestinese alle Nazioni Unite. Un’iniziativa che non è stata gradita da alcuni governi occidentali che hanno richiamato nelle proprie sedi, per un confronto, i rappresentanti diplomatici dello Stato ebraico. Ai giornalisti l’ambasciatore Gilon ha riferito di uno scambio di opinioni “come si fa tra amici”.
Il nesso indissolubile di vicinanza che lega Italia e Israele è stato ribadito, tra gli altri, dallo stesso ministro Terzi di Sant’Agata in una lunga intervista pubblicata oggi sul quotidiano torinese La Stampa. Parole di amicizia (anche nel suo caso si parla di “rapporti eccellenti”) ma anche un richiamo alla moderazione “in entrambe le parti”. A Israele così come fatto precedentemente dal presidente Monti con Abu Mazen è stato chiesto, dice il ministro, “di evitare quella che si definisce una ‘intifada diplomatica’, di non adire insomma alla Corte penale internazionale”. Quali le garanzie ottenute, chiede la giornalista? “L’ambasciatore – spiega Terzi – ha ovviamente preso atto di questa nostra preoccupazione, che riferirà al suo governo, e non ha fornito elementi conclusivi. Le diplomazie stanno lavorando per portare avanti il processo di pace, un elemento questo che mi pare ben compreso da entrambe le parti”. Svariati gli argomenti toccati nell’intervista: dalle motivazioni che hanno spinto il governo Monti ad appoggiare l’istanza palestinese all’Onu (“Il sì dell’Italia è stato un sì all’Anp che assumeva iniziative legali, in sede multilaterali, invece di ricorrere alle armi come fa Hamas”) all’attesa per i risultati del voto in Israele del prossimo gennaio (“Occorrono mutamenti nella politica interna israeliana come in quella palestinese”). Si chiude con una riflessione su altri punti caldi del Medio Oriente, in particolare la Siria. Terzi esclude un intervento occidentale anche in virtù del progressivo avanzamento delle forze di opposizione verso Damasco e annuncia nuovi stanziamenti in soccorso alle popolazioni colpite. “Le principali vittime del conflitto sono i bambini, ora anche per il freddo. Una situazione intollerabile – commenta – alla quale destineremo ulteriori fondi”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked