Una fiaccolata di Memoria e futuro
Sessantanove anni dopo quel 7 dicembre 1943, quando ebbe luogo la prima deportazione ebraica da Trieste ad Auschwitz, la città si è ritrovata in una fiaccolata per non dimenticare e per dire no a ogni forma di intolleranza e di razzismo. Organizzato dalla Comunità ebraica di Trieste con il patrocinio della Provincia, l’appuntamento dal titolo “Una valigia per Ida e gli altri” ha commemorato Ida Marcaria, mancata un anno fa, dopo essere sopravvissuta ad Auschwitz dove era stata deportata con la famiglia. Durante il corteo (immagine di Claudio Ernè) sono stati letti tutti i nomi delle vittime partite da Trieste. Il vicepresidente della Comunità triestina e consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Mauro Tabor, tra i principale promotori della manifestazione, ha diffuso il seguente messaggio attraverso i canali dei social network: “Devo dire che ogni anno le sensazioni sono diverse. Quest’anno durante il percorso, mentre ascoltavo i nomi dei nostri martiri letti da Raky Salonichio e da Noa Salonichio ho alzato gli occhi verso le finestre, i balconi delle case lungo la via. Chissà se qualcuna di quelle persone abitava in quelle case, si affacciava da quei balconi. Abbiamo riportato i loro nomi all’aria, alla luce, per le strade della Trieste che probabilmente amavano e che non ha voluto difenderli e salvarli dell’odio fascinazista (scusate il neologismo ma sono stufo del termine nazifascista, i fascisti non sono stati sicuramente inferiori in ferocia). Grazie a tutti quelli che sono venuti”.