…fonti

Uno storico pubblica un libro documentatissimo e serissimo su un episodio del Risorgimento, la detenzione nel 1860 nel forte di Fenestrelle di un centinaio di soldati dell’esercito borbonico, smontando radicalmente un mito tuttora vivo, originatosi già nelle pagine della Civiltà Cattolica del 1861, in anni di ostilità durissima della Chiesa allo Stato Italiano, che equipara la detenzione a Fenestrelle di questi soldati napoletani allo sterminio degli ebrei. Ma credete che questo libro, con i suoi puntuali riferimenti alle fonti, servirà a riconoscere il vero? No, ed infatti le polemiche sono già iniziate, irrazionali e viscerali, volte a salvaguardare l’immagine errata di migliaia e migliaia di napoletani lasciati morire nelle prigioni dei Savoia. E non ne parlo soltanto per l’assurdo confronto fatto tra Fenestrelle e i Lager. Ma perché il rifiuto delle fonti storiche, la menzogna propagata e generalizzata, la leggenda accettata acriticamente sono cose che ci riguardano, noi ebrei, fin troppo direttamente. Dalle accuse di omicidio rituale rivolte agli ebrei anche in assenza di qualsiasi corpo del reato, alla spiegazione in chiave complottistica della realtà, alla menzogna odierna dei negazionisti, il rifiuto del rigore documentario e la propaganda delle più esacerbate leggende hanno avuto molte volte gli ebrei come obiettivo privilegiato. La forza del mito, il potere della menzogna sovrastano così il rigore della verità documentata. Riusciranno i nostri storici a far prevalere la realtà sulle favole, il documento sulla bugia?

Anna Foa, storica