Casale – Le luci che hanno illuminato il mondo
Centinaia le candele che sono brillate nel vecchio ghetto ebraico di Casale Monferrato, attorno alla sinagoga barocca, sotto i melograni del cortile delle Api, nella Sala Carmi adibita alle mostre. Piccole, tremule, commoventi luci di tante Hanukkiot. Ricordo di un miracolo antico che oggi ha finito per acquisire un profondo significato contemporaneo. Merito anche di Comunità come quella di Casale che hanno trasformato questa festa in tre: nella stessa giornata è stato infatti possibile partecipare a una mostra destinata a presentare le nuove lampade che entrano nella singolare esperienza artistica del Museo dei Lumi (una raccolta di quasi 150 Hanukkiot realizzate da artisti, molti dei quali noti a livello mondiale), alla preghiera all’interno della Comunità e all’aggregarsi attorno alle luci di amici, autorità e rappresentanti di altre fedi religiose monoteiste.
È toccato a Elio Carmi, vicepresidente della Comunità ebraica, ricordare i motivi che hanno portato a condividere con tutti loro questo momento: “La festa durante la guerra dei Maccabei che ha permesso di strappare Gerusalemme alla dominazione greca. Non c’era abbastanza olio per riconsacrare il Tempio eppure durò miracolosamente per otto giorni. Si può dire che grazie a quella luce sono nate poi tutte le grandi religioni monoteiste del mondo”. I tanti significati della luce sono stati illustrati anche dai molti personaggi che hanno preso in mano lo shammash per accendere i lumi: il vescovo di Casale monsignor Alceste Catella, il sindaco Giorgio Demezzi, Roberto Frache della Comunità evangelica di Alessandria, Paolo Librè della Comunità metodista di Bassignana, il sindaco di Moncalvo Aldo Fara, Claudia De Benedetti in rappresentanza dell’UCEI, il presidente della Comunità ebraica Salvatore Giorgio Ottolenghi e ancora tanti amici del vitale nucleo ebraico di Valenza e di molte altre Comunità, persino di Bellinzona. Ospiti d’onore alcune giovani famiglie israeliane residenti in Monferrato. In totale nel weekend sono passate dalla Comunità circa 400 persone, cui si aggiunge anche una comitiva dell’associazione Italia – Israele che ha visitato sinagoga e musei nella giornata di domenica.
Terminata la parte formale, via libera a tutti i bambini che si divertono ogni anno nell’accensione delle Hanukkiot a loro dedicate con il rimpianto che quest’anno si è celebrato pubblicamente il primo giorno della festa e quindi c’era una sola candela da accendere.
Andando a ritroso nella giornata il momento ecumenico è stato preceduto dalla recitazione delle preghiere condotte dalla voce baritonale del consigliere Roberto Vitale e dall’accensione della lampada della Comunità casalese. Ma è stata l’arte ad inaugurare la serata: quest’anno la mostra personale dedicata a uno degli autori delle nuove lampade è stata assegnata al genovese Piergiorgio Colombara. Una quindicina di pezzi realizzati in metallo (ottone e rame) dalle forti connotazioni architettoniche, tra cui spicca una chanukkiah in cui le candele danno vita a guizzanti riflessi. Nella stanza attigua, dominata da un enorme candelabro, le nuove opere che entreranno a far parte di questa collezione singolare, realizzate da Omar Ronda, Maria Grazia Dapuzzo, Riccardo Dalisi, Lorenzo Piemonti, Danilo Seregni, Mario Borgese, Max Ferrigno, Luigi Carlo Viale, Dario Canova, Arianna Inglesi.
La festa però prosegue e non solo perché Hanukkah dura 8 giorni, ma perché 20 opere di Casale sono ospitate nel prestigioso Museo ebraico di Amsterdam – JHM – con un’esposizione temporanea che si chiuderà il 31 gennaio. Prossimamente è programmata anche una serata di gala alla presenza delle autorità locali e dei rappresentanti della Comunità. Analoga esposizione al Museo della Ceramica di Mondovì di Palazzo Fauzone di Guadamagno. Infine domenica prossima, alle 16, Colombara presenterà al pubblico le proprie opere. Un’occasione unica per visitare con una guida d’eccezione il Museo dei Lumi. L’ingresso alle manifestazioni è libero
Alberto Angelino