Qui Ferrara – L’ultimo dono di Paolo Ravenna alla città

Pubblico delle grandi occasioni ieri a Ferrara per la presentazione, a Castello Estense, dell’ultimo lavoro di Paolo Ravenna, giurista e intellettuale da poco scomparso che aveva legato il suo nome all’impegno pluridecennale profuso nella valorizzazione del patrimonio culturale e artistico dell’ebraismo ferrarese. “La sinagoga dei Sabbioni”, pubblicato da Edisai Edizioni e completato pochi giorni prima della scomparsa, ricostruisce le vicende di questa antica Comunità ponendo al centro della narrazione la sinagoga quattrocentesca di via Mazzini – un tempo via Sabbioni – e il variegato universo di gente, di mondi e di tradizioni che le è orbitato attorno attraverso i secoli. Tra i vari capitoli di vita affrontati nel corso del convegno anche il ruolo fondamentale avuto da Ravenna all’interno del Consiglio del Meis, il Museo dell’ebraismo italiano e della Shoah in allestimento nel vecchio carcere di Via Piangipane. “È stata la sua ultima fatica, un’impresa di grandissima portata, un’esperienza forse unica al mondo”, ha spiegato il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, tra gli ospiti chiamati ad offrire un contributo di memoria sul suo operato. Dal presidente dell’Unione è giunto anche un invito a raccogliere il testimone lasciato dall’avvocato Ravenna affinché il Museo venga al più presto completato “così da dare un segno di speranza e di fiducia a tutto il paese”.
Tra gli interventi più attesi quello del figlio Daniele, che ha spiegato come l’opera del padre fosse sempre volta a coniugare gli opposti: passato e futuro, laicità e sentimenti religiosi, antica città e quartieri moderni. Un attivismo che ha toccato tappe di grande significato per la collettività e che è stato illustrato da Adriano Prosperi, docente della Scuola Normale Superiore di Pisa. “Paolo Ravenna – ha spiegato l’illustre accademico – è sempre stato in prima linea nella tutela delle fonti e nelle tracce della storia minacciate dalle insidie dell’oblio e della cancellazione”.
Un significativo riferimento alla sinagoga di via Mazzini, tra gli altri, è stato fatto da Andrea Pesaro, presidente dell’associazione Amici del Museo ebraico di Ferrara. “Quell’edificio – ha affermato – è ancora capace di coagulare attorno a sé, attorno all’idea della cultura ebraica, tantissime persone”. Fu questo, ha spiegato, l’argomento di uno degli ultimi incontri con Ravenna. Parole di apprezzamento sono infine giunte dal sindaco Tiziano Tagliani, che a nome di tutta la città ha voluto esprimere riconoscenza per l’energia spesa da Ravenna a beneficio di Ferrara e “per la sua pervicace volontà di difendere le emergenze cittadine”